Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1794] parte seconda. — libro terzo. 227
      consudditi, oppure, com'ei diceva, alla protezione del cielo: la quale certamente entra sempre in tutti i fausti avvenimenti umani, senza cbe perciò debbano disgradarsene gli stromenti dei quali il cielo si prevale nell' indirizzarli. Alle pretensioni dell' aver vinto il nemico si era poi sgraziatamente congiunto il fasto dell' aver abbassato i rivali, con l'ottenimento di quelle risposte ministeriali alle domande degli Stamenti. E chi vedea corto nel conoscer gli uomini, licenziavasi ancora a farsi titolo di personale importanza per la sua cooperazione a quelle risposte. E cbi nulla vedea, osava vituperarne la nazione come di sconfitta; e ritornavano in bocca alcuni antichi proverbi contro alla Sardegna, proverbi senza iugiuria perchè senza portata, ma pure accenditori di stizza; ed erasi giunto perfino a dar cadenza e ritmo a quelle villanie in alcuni versi da colascione che cantavansi obbrobriosamente nel palazzo stesso del viceré.1
      In mezzo a tanto irritamento d'animi, cadeva in quello stesso mese d'aprile un consiglio incendiario, venuto da Torino dal deputato Pitzolo, il quale con parole concitate sganna-vali dello sperare alcun temperamento, infino a che restassero nel regno coloro che aveano possanza e fortuna a stornarlo. ' Lo spediente era indicato, e da quel punto molte persone convennero a metterlo in opera. Avvi chi crede che, senza l'affrettamento e la soverchia confidenza dei provvedimenti dati dal Governo nel giorno 28 aprile, il tumulto di quel giorno non sarebbe avvenuto, e non sarebbesi aperta quella serie di avvenimenti tristi che segnarono gli anni seguenti. Quel tumulto volle cosi tenersi per una reazione od un accidente. Ma lo studio attento da me fatto di tutti gli argomenti, che poteano chiarire in questo rispetto la mia ansietà di ricercare il vero, mi conduce a pensare, cbe quel tumulto (il quale sarebbe forse
      ' La Reale Udienza, mei tuoi rapporti officiali al re dopo la giornata del 28 aprile, citava un ritornello da vilipendio che cantavasi giornalmente negli uffizi di bocca del viceré, per svillaneggiare i Sardi, e per far loro sentire che a malgrado della missione dei deputati terrebbero colà fermo il piedi.
      8 Tre lettere provocatorie dello stesso conio scrisse da Torino il cavali» Pitzolo ; una al marchese di Neonelli suo cognato, l'altra all' avvocato Cadeddu primo consigliere civico di Cagliari, e la terza all' avvocato Vincenzo Cabrai, ed quale aveva egli fatto li pratica foreste di patrocinante.
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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