Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1794] parte SECONDA. — libro terzo. 231
sistenza ai popolani; ma ferito mortalmente il luogotenente della compagnia, questa abbassava finalmente le arme, sopraffatta dal numero e dall' ardenza degli assalitori. Aperta allora ogni comunicazione fra i tre sobborghi,1 occupate dai sollevati le batterie inferiori della città, e rivoltatene le artiglierie incontro al castello, faceasi la massa della maggior parte dei popolani per introdurvisi, abbattendone la porta.
Giunti colà, gridavano ad alta voce fossero rimessi i due prigioni, i quali erasi giunto a credere o a dire da taluni fossero stati trucidati. Il viceré non era uomo a cedere di primo tratto all' intimazione. Ma, appena informati del tumulto, erano già concorsi alla reggia il reggente la cancelleria, il generale delle armi, l'arcivescovo Melano, e poco dappoi i marchesi di Laconi e di Neonelli; i quali tutti unanimi proponevano al Bal-biano, come solo mezzo di acquetare la sollevazione, lo scarceramento dei due arrestati. Piegavasi il viceré, benché mal suo grado, a consiglio così autorevole; e dall'alto del bastione di San Remy i due prigioni erano presentati al popolo dallo stesso arcivéscovo, fiancheggiato da quei due gentiluomini sardi. E diceva il prelato al popolo parole di pace : si sincerassero delle atrocità ingiustamente attribuite al Governo ; erano vivi e innanzi ai loro occhi i trucidati ; se quel sospetto aveali armati, li disarmasse il disinganno; ritornassero alle loro case ; il Governo che avea calmato i primi timori accheterebbe ancora tutte le altre agitazioni; ogni cosa si comporrebbe per lo meglio. Ma il popolo, già riscaldato ai fatti, non si commoveva alle parole. E primieramente schiamazzava, fossero i prigioni, non mostrati cosi da lunge, ma rimessi nelle sue mani e in piena libertà. Alla qual dimanda non potea soddisfarsi se non con qualche indugio, perchè novelli ordini era d'uopo richiedere dal viceré. Intanto i più determinati aveano accoslato fastelli alla porta Cagliari,e incominciato ad arderla; e la moltitudine, non più paga a promesse o ad esortazioni, era già aizzata a compiere l'opera della sollevazione, incominciala col pretesto della libertà dei due arrestati, oramai matura per disegno premeditato dai congiurati di cacciare dalla città i
1 Nell'occupazione della porta di'Villanova, la guardia che fece fuoco contro al popolo ebbe ucciai due soldati, e feri cinque cittadini.
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