Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      246 STORIA DI SARDEGNA. [4793]cagione ad accusare, era l'improntitudine del Governo quella cbe avéa dato alimento e fuoco 4M' incendio : colpa quella compagnia di granatieri mandati in Stampace alla metà del giorno; altrimenti gli Stampacesi desinavano ewneriggiavanochetamente, e chetamente andavano poi a dormire in quella notte. Cosi, con parole più studiate delle mie, rendea ragione dei fatti la Reale Udienza nell'esposizione fattane al sovrano nei suoi spacci officiali : e forse con bontà di fede, perchè quella magagna dell'Angioi era coperta, e gli altri membri di quel magistrato erano gente tenuta per lungo tempo straniera alle cose di governo, e più esperta delle controversie forensi che delle politiche.
      Nella stessa guisa, ma senza quel pregio della buona fede, ragionava l'avvocato Antonio Cabras, figliuolo del Vincenzo, autore della scrittura anonima stampata in quei giorni a nome del popolo cagliaritano, col titolo di Manifesto giustificativo, e destinata a formare la pubblica opinione sopra queir avvenimento. Era questi un giovine di possente ingegno, superiore in addottrinamento agli altri dell'età sua, ed informato dalla natura e dallo studio a scrivere con qualche calore ed artifizio di stile. Fu perciò a lui commesso di comporre quel manifesto; nel quale, tenuta in prima ragione dell'astio cresciuto lungamente fra le due nazioni, egli fu tutto nel mostrare, che in quel prorompere ad aperta sollevazione eravi stato consentimento eventuale di animi irritati, non già ordinamento o trattato di congiura. Manifesto accreditato dalla Reale Udienza per narrazione storica veritiera, e come tale tenuto anche dagli stranieri che delle cose nostre di quel tempo ebbero a scrivere.
      Ciò posto, perchè una sollevazione può bene vedersi fatta senza capo, ma non senza braccia, era il popolo che diceasi sollevato ; ed era stato il popolo l'accenditore delle porte e lo scalatore dei bastioni, e l'uccisore degli Svizzeri; e il commiato dato ai Piemontesi era stato anch' esso un' inspirazione popolaresca. Il popolo non ha faccia, non nome, a cui possa volgersi l'eventualità di futura repressione, e ciò è salvaguardia : ma il popolo ha tremenda vigoria di forze, e guai a chi le sbriglia, peggio a chi le accredita. Avvenne adunque che i popolani involpirono, riconosciutisi i più possenti, e che i caporioni loro, nella mano dei quali abbandonavasi il trionfo,


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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