Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1795] PARTE SF.CONDA. — LIBRO QUARTO. 255
roni del regno, era di natura boriosa ed altera: avea egli per ciò meglio l'instinto del dominare che la tolleranza o l'arte del parteggiare. Quelle sue affinità altronde lo frenavano dall'associarsi interamente ad una sollevazione, la quale, posta in quelle mani, dovea tosto o tardi condurle ad abbattere la possanza feudale. Aggiungevansi privati rancori: perchè capo occulto della parte popolesca più guasta era l'Angioi, e fra lui e Pitzolo era risentimento antico e tenace; il quale cominciato da cagione leggiera,1 accresciuto dalla rivalità dell'importanza politica, s'inveleni quindi nell'esaltazione del Pitzolo a carica ragguardevole, e fu dappoi, come vedremo, cagione principale della miseranda sua morte. Cominciò pertanto Pitzolo a staccarsi da tutto il gentame del suo partito, e riuscì a dare alla maggioranza del magistrato e degli Stamenti tale concetto della sua autorità, che ogni cosa oramai volgevasi a suo senno; ed egli già proclamato eroe nella guerra francese, e patriota nella guerra piemontese, era in quest'altra fase della sua vita tenuto pel restitutore dell'ordine, e pel giudice migliore dei termini in cui la sollevazione dovea contenersi.
Ma i popoleschi incruditi per la menomata loro possanza, gelosi della cresciuta sua autorità, aveano già confitto in lui la prima spina delle tante che avvelenarono la malaugurosa sua vita. Il suo separarsi, diceano essi, era un indietreggiare: egli amava il comando perchè tale, non perchè fosse stromento di bene alla patria; la sua moderazione era o velo a tradimento o espediente di ambizione. Quindi quella massa di sollevati venne a fendersi in due partiti odiosi uno all' altro: quello del Pitzolo, cui, come al più sicuro, accostavansi i magnati del regno che aveano intinto nel 28 aprile, ed il magistrato con la maggioranza degli Stamenti (benché minore nello Stamento reale in cui abbendavano gli elementi democratici); ed il partito dell' Angioi, composto di tutti i malcontenti che nissuna cosa aveano raccolto nella sollevazione, e dei caporioni della plebe
< Nei registri delle Reale Udienza serbasi la memoria di quest* incomincia-mento di privato rancore. Era un biglietto che Angioi giudice scrivea a Pit-zolo*avvocato , per chiamarlo ad una relazione di causa. Pitzolo avrebbe voluto un biglietto cerimonioso, e rispose ingiuriosamente. Punito dal magistrato, èMjene risentimento ; donde odio ed c'sea per altri sdegni.
Storiò di Sardegna, --
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