Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
25 i STORIA DI SARDEGNA. [1794]e della nuQya milizia. A questo partito appartenevano Cabras e Pintor coi loro aderenti, sempre che ciò loro conveniva; giacché nelle suddivisioni dei partiti politici avvi luogo a transazioni giornaliere, ed a vicende di ardire e di pentimento. E perchè la forza non restasse maggiore da questa parte, Pitzolo le opponeva altra forza, congregando col marchese di Neonelti suo cognato una compagnia armata di volontari, gente dabbene ed onorata di ogni ceto, i qiiali prestarono per lungo tempo utile servigio a conservazione della quiete della capitale.
Non perciò si scemava l'indegnazione del Pitzolo contro al ministro Graneri. Si è sopra parlato di una nuova rappresentanza degli Stamenti, per riprodurre le cinque domande dei loro deputati. In questa Pitzolo avea anche disfogato tutto il suo astio contro di lui. Avea parlato della differenza di stile con cui era concepita la prima regia risposta indiritta alla Reale Udienza per mezzo della segreteria di Stato interna, paragonata eoa quella inviata dal marchese di Cravanzana ministro della guerra. Avea ricordato il mal animo del Graneri per la dimanda del ministero particolare, e l'aver la contessa Graneri scritto al marchese di Laconi che quella dimanda non era vóto della nazione, ma tentativo di pochi ambiziosi. Quale speranza può aver ora la Sardegna, diceasi, di veder ben giudicali i fattiJtrascorsi, durando nel ministero un tal uomo? Gli Stamenti perciò diffidando di lui aveano supplicalo il re, acciò volesse allontanarlo dal maneggio degli affari di Sardegna, da lui già condotti a si rischioso cimento.
Ma giungea appena l'ardimentosa dimanda, che il Graneri chiedeva egli stesso di esser dispensato da quel maneggio; il quale era dal re commesso per a tempo al conte Avogadro di Quaregna, presidente nel senato di Piemonte. Questi apriva il suo carteggio, inviando alla Reale Udienza un biglietto del re scritto con termini più benigni e più significanti dei passati. Vi si annunziava che sarebbero sottoposte a novello esame le cinque domande, con l'intento di usare ad esse più ampli riguardi. Prevalere sempre neU' animo del re ai sentimenti di rigore quelli della clemenza, e ne avrebbero argomento nelle determinazioni ch'erano per prendersi intorno alla dimandata amnistia. E dove prima parlavasi di eccessi e di lesa autorità sovrana, si parlavaDigitized by
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