Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
260 STORIA DI SARDEGNA. [4794]sero alcuna molestia; ma perchè premiarli? Eravi pericolo a commettere i pubblici affari ad uomini esaltati che arieggiavano già a legislatori, che «bbedirebbero solamente qùando loro parrebbe conveniente l'obbedienza. Eravi troppa distanza fra l'andar impuniti e l'esser guiderdonati. Eglino, per lo contrario, voleano che la sollevazione fosse un servigio renduto da rimeritarsi largamente. E perciò gli uomini della parte avversatale a dire gli uomini che avrebbero voluto sostenere il Governo, fossero dallo stesso governo esclusi; fossero ammessi da lui quei soli che lo aveano capovolto.
Era il novello generale confortato nei suoi divisamenti dal suo figliuolo conte di Sindia , uomo di fino ed acre giudizio, il quale soggiornava anch'egli in Torino; ed amendne aveano di leggieri attinto, come quel conventicolo sisternesco era e sarebbe uno degl'impacci maggiori a rimenar la calma nel regno. Venivano sempre accolte con credito in Sardegna le lettere provenienti da Torino, molto più se dei frequentatori delle grandi aule. Quel carteggio adunque del Sisternes area grande autorità a travolgere le menti ; e il generale governavasi con prudenza , domandando energicamente si disfacesse quell'arcana diplomazia. A che, dicea egli, quel canonico continua la sua dimora in Torino ? La sua deputazione è, non che compiuta, spenta. Gli affari sardi sonosi grandemente mutati dopo la spedizione delle sue credenziali. Che fa egli, pertanto, se non consumare le rendite della sua prebenda in usi non conceduti dall'ecclesiastica disciplina? Ritorni al suo coro, e se vuole, al suo Stamento; troverà in patria chi gli ricanti anche nello Stamento qualche versetto temperativo, ma in Torino un uomo cosi fatto è pericoloso: l'ospitalità vi è troppo benigna. Le rimostranze del generale furono vane in faccia alle arti blanditone del Sisternes; ed egli ritornò in Sardegna quando volle, e, anche partito da Torino, lasciovvi rannodato il conventicolo del Simon a continuarvi l'opera di quell'irritante carteggio.
Cominciò in questo modo ad accrescersi, .'prima ancora della venuta del generale in Cagliari, quell' astio dei partigiani della sollevazione, che risolvetesi alla fine in luttuosa catastrofe. Scriveasi da Torino, che il marchese della Planargia
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