Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1795] PARTE SF.CONDA. — LIBRO QUARTO. 263
      popolo la bile addensataglisi in petto per l'innalzamento del suo avversario. Pure dissenti il popolo dai popoleschi, o perchè egli avesse maggior senno dei suoi capi, o perchè, come ho detto, i partigiani di Pitzolo vi fossero in maggioranza.
      Entrarono tosto al possesso delle loro cariche il reggente e l'intendente. Ma questi, divenuto esoso alla parte allora perdente, avea dal primo giorno l'arra della nimistà da essa giuratagli: perchè, avendo quei partigiani trovato ragione di sostenere qualcuno de' suoi famigliari, inviarongli ancora nella sua casa alcuni bravi, acpiò che avesse luogo a mettere se stesso in compromesso con esso loro. La qual cosa non essendo avvenuta, egli prese argomento da quel tentativo p§r ottenere che i cannoni del castello fossero caricali a scaglia ad intimo-' riregli Stampacesi. Crebbegli in tal guisa con la sicurezza sua l'odio dei nimici. Sebbene non possa dirsi che, a parte quel suo arrivare in maggior altezza, fosse in lui mutazione di pensieri politici nelle cose più ambite da quei partigiani ; giacché in quello stesso tempo egli palesava apertamente l'opinione sua della necessità cui era ridotto il Governo di consentire alle due dimande più sustanziali degli Stamenti, per l'abolizione del 28 aprile, e per la concessione privilegiata degl'impieghi.'
      Questo provvedimento della nomina di nazionali alle cariche primarie era stato renduto più lieto dall'annunzio dato contemporaneamente dal re,8 di aver approvato l'erezione di una terza sala nella Reale Udienza, alla quale fossero devoluti i doveri e le ragioni del consiglio di Stato richiesto dagli Stamenti. S'intendesse adunque con essi il diviso della legge da promulgarsi, e l'elezione dei consiglieri. Anche la domanda dei privilegi era stata favorevolmente accolta, ed estesa ai privilegi stessi disusati, sempre che si chiarissero giovevoli. Ag-giungeasi poscia alla letizia la tranquillila,•colla spiegazione data dal re in altro suo biglietto dell'8 luglio,intorno alla già promessa amnistia ; perchè dicea di voler condonare di buon grado gli eccessi tutti seguiti nel passato sollevamento, e di essere sua determinazione di obbliarli affatto e lasciarne cadere
      < Vedi i §§ 7, 8 del n° 1 delle gii citale Pene originali.
      * Regio biglietto, 25 giugno 1794.


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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