Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
,/i794] PARTE SECONDA.-LIBRO QUARTO. 265
terni, che si soleano conferire dal viceré, dall'intendente generale o da altri capi d' amministrazione ; per la qual cosa riserbavasi ancora di far spedire gli ordini appositi. Cosi in quel ministero del conte Avogadro, apertosi con favorevoli parole, matnravansi già conformi alle promesse i fatti, e la nazione trovavasi oramai prossima a toccare l'ultima meta dei suoi voti, eccettuata quella delicata materia degl'impieghi privilegiati.
Nel mentre che si pubblicavano in Cagliari questi provvedimenti, i Piemontesi che n'erano partiti essendo già rientrati nella loro patria, vi erano stali accolti con una fredda riserva, la quale era segnale che il Governo riferiva anche ad essi qualcuna delle cagioni dei passali turbamenti. A parte i soccorsi generosamente inviati in Livorno, e poscia in Alessandria per alimentare i bisognosi, non erano essi da principio riguardati che con diffidenza ; obbligati perciò a starsene discosti dalla capitale, e raccolti in alcuni luoghi per ciò designati, e in maggior numero in Trino. Lo stesso balio Balbiano, già da parecchi mesi ritrattosi alle sue stanze native di Chieri, non avea ancora potuto conseguire che il ro lo ammettesse alla sua udienza ; e questo allontanamento suo dalla corte ebbe a durare infino a quando, alla metà di agosto, fugli permesso il ritorno a Torino a udirvi ciò che il re disporrebbe di lui. Il re destinavalo indi a poco al governo senza residenza, o perciò puramente titolare, della città e provincia di Saluzzo, colla qual dignità compi i suoi giorni.
Durante la sua dimora in Livorno erasi abboccato il Balbiano col suo successore marchese Vivalda : ma non pare che l'abboccamento sia riuscito a politica conversazione, perchè questi, scrivendone al ministro, di nissun' altra cosa accennava, se non che d'aver ritirato dalle mani del balio i dispacci di corte eh' egli avea ricevuto ed aperto nella sua stazione dell' isola della Maddalena.
Accennava anche allora il Vivalda alla necessità di darglisi un segretario che fosse buono per quei tempi : e perchè questa bontà era condizione difficile a trovare, spacciavasene il conte Avogadro con lasciare allo stesso viceré il pensiero di sceglierlo a suo arbitrio, ma fra i nazionali. La qual facoltà gli venivaStoria di Sardegna. 23
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