Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
268 STORIA DI SARDEGNA. [4794]compagnia volontaria dei castello. Già non trattavasi solamente di conflitti politici fra partigiani di opinioni più o meno accreditate. Era in primo luogo guerra di odii personali; giacché, per quanto si voglia, nel rimescolamento degli ordini civili è cosa di raro esempio che, anche gridandosi parole di pubblica intelligenza, non battano gagliardamente nel cuore le passioni individuali. Era poi guerra subalterna di scherani, che non altra distinzione conosceano negli ordioi sociali salvo il possedere o il non possedere ; e pei quali potea facilmente giungere il momento in cui volessero dibattere manescamente quella quistione della proprietà altrui.
Con tali minacce era ben ragionevole che Pitzolo si accendesse a precauzioni belliche, e che il pensiero di precauzioni anche maggiori agitasse in Torino l'animo del generale. Commosso dalla triste dipintura che Pitzolo aveagli fatto della condizione del paese, era giunto a proporre che si richiedesse da qualche potenza amica un corpo ausiliario di duemila soldati per tenere a freno tutti quegli irrequieti ; che il disimbarco di quella soldatesca fosse protetto da un navilio inglese ; che il viceré, in luogo di sbarcare in Cagliari, approdasse ad Alghero, vi afforzasse quella rócca, e richiamasse da quel luogo all' obbedienza e all'ordine tutti i turbolenti. Proposizioni queste, che nella difficoltà dei tempi e nelle angustie del tesoro non erano acceltevoli.
Intanto la quiete che trovavasi minacciata in Cagliari era turbata in Iglesias, in Bosa ed in Oristano, col pretesto del gran caro dei viveri, e del danno che apportavasi alla poveraglia dai commercianti del frumento che ne faceano endica. Io Iglesias si richiamava facilmente la calma per cura dell'Angioi spedito colà a commissario; e lo stesso ottenevasi in Bosa per opera dei notabili del paese. Le cose aveano avuto più triste riuscita in Oristano. Nella sera del 4 5 agosto erasi cominciato l'ammutinamento, scorrendo per la terra, e gridando frumento e pane, e guerra ai caparratori. Le strida erano cresciute nel venire in faccia alla casa del commendatore Carta, uomo facoltoso che teneasi per operatore in quei monopoli. Ha le minacce non erano riuscite che a poche moschettate senza danno. Nel seguente giorno, sonandosi il campanone a stormo, apri-
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