Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      ¦ili STORIA DI SARDEGNA. [4794]Ignazio Musso, uomo d'ingegno non volgare, di parola ardente e rotto ad un' opposizione passionata. A malgrado di ciò, spe-ravasi non sarebbe allora per riprodursi apertamente quella dimanda, e che, facendosene poscia nelle corti soggetto di discussione, troverebbesi in esse la moderazione non incontrata Degli Stamenti.
      Il ministro non accomodavasi a queir abbandono del viceré nelle mani del ..Cocco. Dicevagli esser quello uomo da parole mozze, da consigli ambigui, buono a consultare non a dirigere; questi uomini senza partito o di tutti i partiti non dir mai la loro opinione tutt' intiera, troppo timidi o troppo cauti. Confidasse meglio nel generale delle armi, e si consigliasse con esso lui sulla maniera di rinvigorire di nuovo un governo, il quale incominciava troppo rispettivo e troppo cerimonioso.
      Il generale intanto avea principiato fermamente le parti sue. Avea dato il primo sguardo alla forza pubblica. Consisteva principalmente in quegli Svizzeri già umiliati nel 28 aprile, e nelle milizie cagliaritane arruolate in quello stesso tempo ; e queste, meglio che forza pubblica, poteano chiamarsi pubblica violenza, tanta erane l'indisciplina e la sfrenatezza: specialmente dacché erasi loro aggiunto quel marame della compagnia dei cacciatori, della quale ho già narrato la ribalda composizione. Il Pitzolo, il quale vedea in tal forza anche un aggravio notevole per le finanze da lui amministrate, era venuto in questo proposito in soccorso del generale, scemando il numero di quelle dispendiose milizie cagliaritane. Questi poi studiavasi di mutare in abiti o pensieri militari il loro instinto da bravi; ma era indarno.
      Avvedeasi anche ogni di maggiormente il generale che cresceagli l'avversione del viceré, e che, non dissimulandosi questa da lui, prendeane baldanza l'astio dei molti suoi nimici. Tornavano pertanto vane le instanze che faceagli acciò traesse il suo prò di quei primi momenti, in cui (fosse popolare entusiasmo o disinganno di popolare governo o stanchezza di vita inquieta) pareano gli animi disposti ad accostarsi ad un' amministrazione risoluta e consistente. Tornavano pure infruttuosi gli offici ai quali sopra la natura sua risentita e contegnosa piega-vasi il generale, per mostrarsi ossequioso e maneggevole. Il
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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