Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4793] PARTE SECONDA.-LIBRO QUARTO. 579
speciale elemento di dispatazione collerosa nella gran quantità di curiali che colà entro era ragunata. Erano per lo più uomini senza sentore di dottrina politica, ma atanti, gridatori, e che aveano tutto il loro nella lingua; i quali, lanciato nello Stamento un consiglio dalla voce autorevole del Cabras o del Pintor, usavano nel ragionare le armi famigliari delle soQsterie, ed opponevano ai ragionanti un' opinione rìgida ed inflessibile. Querelavasi perciò il Vivalda nei suoi spacci al ministro, che questi Statuenti volessero far da padroni del paese, e, quel eh' era peggio, ciascheduno di essi volesse 'esser padrone alla sua guisa. Io mi studio a non disgustarli, scrivea egli, ma gli affari sono ormai al punto da minacciare un triste risolvimento. Solo riparo è la convocazione delle Corti. Il presidente radunerà allora in sé tutta l'autorità, la quale ora è nelle mani di nissuno ; e dove sarà regola sarà anche ordine. Così egli conducevasi a consigliare il ministro d'inviare prontamente nell'isola il regio ordine per la riunione solenne del parlamento.
Il marchese della Planargia pensava diversamente. Già egli accagionava in prima il viceré dell' essere così agitate e minaccevoli le tornate degli Stamenti, ricordando che alle dimande le quali vi accendano tanta vampa, avea egli stesso dato alimento col secondarle e commendarle; e perchè, se v'era uomo torbido che guidasse gli altri a modo suo in quelle congreghe, era tosto queir uomo accolto dal viceré con parole carezzevoli e con dimostrazioni d'onoranza. Indicava poi altra segreta ragione che a creder suo pesava assai in quel consiglio: e si era che al presidente delle Corti era assegnata per le antiche consuetudini abbondante rigaglia, da non trasandarsi da un uomo assai tenero del suo censo. Soprattutto poi egli paventava che, in quei tempi di cosi grande riscaldamento di opinioni politiche, fossero più facilmente trapassati quei termini i quali fino ad allora erano stati rispettati.
È vero ch'egli avea dapprima consigliato l'accettazione della dimanda delle Corti, come in altro luogo ho narrato: ma, oltreché quel suo consiglio riferivasi al tempo della pace europea, l'aspetto delle cose dappresso e l'esperimento fatto delle persone aveano anche potuto trarlo ad opposto avviso. Non disconósceva già egli che pér lo peggio eravi meno a paventare nel-
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