Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

Pagina (284/468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      582 STORIA DI SARDEGNA. [1798]sono appunto queste ragioni o signorili o di altri corpi non regolati daljus cornane: le persone misere, quelle che soccombono e tacciono, e che talvolta scalpitano e s'impennano e rovesciano il carico loro imposto, non hanno privilegi. Lascimi pure le quistioni delicate e rischiose cbe nasceranno certamente nel parlamento. Stiasi alla condizione presente delle cose; e se gli Stamenti, come il viceré se ne lamenta, sono oramai i padroni del governo, sì saranno anche di più le Corti per la legale e storica loro importanza. E se dureranno le assemblee per parecchi anni, come durarono in altri tempi, non sarà «gli ypro che fra nn decennio e l'altro di quelle congreghe correrà un intervallo cosi breve, che potrà dirsi perenne e continua l'agitazione di quegli strepitosi comizi? Che se ponsi mente al grave dispendio di quelle assemblee, come sarà sperabile che le finanze del regno, assottigliate dalla passata guerra, -impoverite in quella rilasciata e timida amministrazione che governavasi colle carabine e colle coltella della plebe, possano sopportare il dispendio di somma così-ingente? Già alle Corti erasi opposto in principio lo Stamento ecclesiastico, e si opposero in tempi anteriori o cheli i primari ministri del regno consultati in tal proposito. Dove tanto senno sostenne una negativa, vorrassi avventurare così facilmente la concessione? Dicesi che la negativa trarrà seco qualche infortunio. Ma l'infortunio è forse inevitabile, sia che le Corti si concedano, sia che si nieghino : e se la Sardegna ha da essere involta in nuovi disastri, meglio è che sia per colpa sua, che per mano datale dal Governo. Siamo in tempi di guerra, e gli avvenimenti anche infausti verranno imperiosi, e ne troveranno abituati a rassegnarci. Sopraggiungendo la pace, un buon nerbo di soldatesca basterà a comprimere i restii, e a rimettere l'an-torità nel suo seggio.
      Cosi ragionava il conte Galli nel chiedere gli ordini decisivi del re sopra quella grave quistione; e il re, scosso da tale apparato di obbiezioni,consentiva che la sospensione dapprima annunziata si risolvesse in negare per allora la convocazione di quell'assemblea. Ma intanto lasciavansi a lievitare gli Stamenti; e con ciò una gran parte dei mali cbe temeansi nelle Corti unite voleano continuarsi a tollerare nelle Corti sperperate.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

Pagina (284/468)






Stamenti Corti Corti Stamento Corti Sardegna Governo Galli Stamenti Corti Corti