Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
286 STORIA DI SARDEGNA. [4794]messo officio di segretaria di scuola, e conceduto di entrar campionessa in quelle battagliette scolastiche, che a gran vicenda di strida e di scalpitameli nsavansi allora a provare l'abilità dei più saputi. Queste leggerezze aveangli tratto addosso la censura dei colleghi, e di molti padri di famiglia meravigliati di quel suo fare.
Altre accuse gli si faceano ancora: ed erano, di troppa sua dimestichezza con l'Angioi e colla sua parte, e di tenerezza soverchia per le novità accadute in Francia; le quali diceasi volesse egli rendere non odiose alla gioventù da lui ammaestrata, traendo a quell'argomento il precetto evangelico dell'amare i nimici. Giungeasi perfino ad accagionarlo di opinioni teologiche arrischiate in alcune dottrine riguardanti il culto. Queste imputazioni aveano condotto il viceré a scrivere al magistrato sopra gli studi, acciocché avvisasse prontamente al modo di far cessare quegli scandali, allontanando il Carboni dai due offici di prefetto delle scuole e di direttore spirituale. Ma l'ordine del magistrato eccitò un fermento tale nella scolaresca, che la quiete stessa del paese parea minacciata dal chiedere che faceasi con alti schiamazzi il ritorno dell'antico maestro, e dal negare tumultuosamente l'obbedienza al novello precettore. Era poi un franare di libelli e di versi satireschi a derisione del novello direttore spirituale, alcuni dei quali indicavano una mano assai più esperta nello scrivere epigrammatico di ciò che poteano essere quegli scolaretti. Anche questa sollevazione fanciullesca bastò a far piegare il viceré. Egli lasciò durare per un giorno solo la sospensione del Carboni, e restitnigli il giorno appresso l'officio di Prefetto; avrebbelo anche rimesso nella direzione spirituale, se l'arcivescovo di Cagliari non si fosse a ciò ricusato. Proponeva, è vero, al ministero che il Carboni fosse per regio ordine dispensato da quel servizio, oppure fosse chiamato alle scuole di Torino, dove l'ingegno suo felice gli avrebbe accresciuto fama: ma intanto quella nuova sua cedevolezza gli accrebbe discredito; e il generale lamentavasi sempre più che da fiacchezza in fiacchezza il Governo s'accostasse all'avvilimento. 1
' Vedi n° 31, § 19, Peiu originali.
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