Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      294 STORIA DI SARDEGNA. [4794]saggi, e quegli uomini robusti ed abituati a comunione di disciplina avrebbero prestato al Governo un valido aiuto se il Governo avesse voluto giovarsene. Finalmente anche nel 24 giugno un'altra sollevazione si minacciava; e sarebbe pur riuscita, se il generale, attento a vegliare sopra i nimici suoi, non avesse intimorito con altre militari cautele i congiurati.
      Intanto spesseggiavano per tutta l'isola i libelli provocanti; le satire (per lo più da trivio) scritte da persone cui l'odio solo e la bile non bastavano a render arguti o nobilmente sdegnosi ; lettere che diceansi giunte dal continente a deplorare quel!' indietreggiare quotidiano della nazione ; declamazioni che voleansi scritte da amici della nazione, da veri patrioti od altri consiglieri del popolo diversamente qualificati, nelle quali, a parte il veleno e 1' ardimento, non avviene mai d'incontrare un alito di quel forte sentire eh'è compagno e duce all'alto operare. Bisogna por confessare che se con queste sole scrittore collerose si dovesse giudicare del valore intellettuale dei congiurati di quel tempo, non resterebbe a farne che povero concetto. Erasi fra le altre propagata più rapidamente una lettera scritta dal Musso, e da lui gittata nel villaggio di Gonos, nella quale mostravasi imminente il ritorno degli- officiali piemontesi banditi, e già ordinato dai fautori loro un governo di vendetta, e si chiamava a far argine a tanta ruina l'unione della nazione in un solo volere. Ma se la nazione abbisognava di essere commossa ad affratellarsi in quelle vicende coi congiurati cagliaritani, non era certamente per mezzo di scritture cosi fatte che poteano gli animi accendersi.
      Erano gli animi e gli affari in questa condizione, allorché giungeano nel 30 giugno gli spacci della corte, con la risposta alla richiesta sospensione delle tre patenti. Il conte Galli, udito il Consiglio del regno, avea proposto al re di rifiutare la domanda, e scrittone con parole risolute e di comando. Era stato, è vero, nel Consiglio molto esitamento, e il presidente marchese della Valle e il reggente marchese Vico, mossi dalle lettere scritte dal Cocco, nelle quali si pronunziavano luttuosi disastri se quelle preci non erano ascoltate, aveano consigliato si aderisse alla dimanda degli Stamenti e si ordinasse la terna per quelle cariche: ma la maggioranza e con essa il ministro
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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Governo Governo Musso Gonos Galli Consiglio Consiglio Valle Vico Cocco Stamenti