Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
296 STORIA DI SARDEGNA. [4794]questa ai perversi consigli del generale e dell'intendente. E perchè la qnistione sola di quelle patenti non era quistione di popolare intelligenza, davansi allo spaccio i suoi articoli segreti; ed erano la vendetta del 28 aprile commessa al generale, e l'arresto immediato di tutti quei partigiani. Era per questo, diceano, ch'eransi chiamati quei giudici sassaresi a processare senza pietà ; quei giudici cioè che avrebbero potuto legittimamente esser giudici da processo, perchè già proposti nelle terne per la classe criminale, e che quasi per ismentire anticipatamente voci cosi disensate trovavansi chiamati a officio più cheto nella classe civile del magistrato. Ma se nelle congiure si ragionasse da senno, la storia avrebbe avuto a registrarne un cosi gran numero ?
Mancava l'ultimo grado dei congiurati, quello dei sicari e degli accoltellanti. E questo riempivasi con alcuni bravi che l'Angioi avea chiamato dalla sua villa di Bono per guardie del suo corpo, con gli aguzzelti suoi ordinari che vedremo inferocire nel maggior calore dei fatti, con la compagnia dei cacciatori già sopra nominata, e soprattutto con uno dei capi dì essa chiamato Ignazio Busu, accarezzato in casa dello stesso Angioi, dove facevasi rannata, ed era gozzoviglia quotidiana per questa berrovaglia.
E qui è d'uopo che mi soffermi a spiegar meglio quello che suona nel mio animo questo vocabolo di congiura, prima che colla narrazione io giunga a toccarne il luttuoso termine. Straniero a quei tempi per 1' età mia, non legato per famigliari attenenze ad alcuna delle persone che eblwo a giovarsene o a dolersene, e perciò non tratto da alcuna ragione personale a ricercare nei fatti altro che il vero, e nell'esposizione dei fatti altro che il giusto, io dubitai lunga pezza, nel giungere a questo tratto della storia, se ddvessi attribuire a tutti coloro che intinsero in quella cospirazione la ferocia degli ultimi suoi atti. La congiura era palese ai miei occhi, perchè mi soprabbondavano argomenti a convincermene. Comune l'atrocità dell' odio, comune la ragione dell' odiare ; palesi i risentimenti e le minacce ; certi i lunghi e frequenti e numerosi conciliaboli ; certo l'affratellarsi con quel tristo gentame, che inutile a malvagi consigli, era solo buono a malvage opere. Pure io
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