Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1795] PARTE SF.CONDA. — LIBRO QUARTO. 297
      stentava a credere cbe nomini di quella fatta, crdhtisi in magistrati e sacerdozi ad abiti di pace e di mansuetudine, avessero potuto da una rivalità d'ambizione o dall' ardenza delle contese politiche essere spinti lino a pensieri di morte. E siccome le più strette consulte in tali negozi restano ordinariamente al buio, ed è perciò difficilo lo scernere nei fatti palesi tatto l'avanzarsi dei consigli, pareami dapprima che a storico coscienzioso non convenisse il metter insieme tanti nomi in un'opera di nequizia, se della reità di ciascheduno non mi soccorrevano bastanti argomenti. Ma ho dovuto dappoi considerare, che se differenti furono i gradi della reitade, restavano però tanta in comune, quanta dovea bastare alla storica condanna. È nella natura umana che le passioni medesime levinsi con maggior o minor impeto secondo la tempera delle persone ; ma è anche nella natura umana che per l'associarsi d'uomini passionati fermentino i più arrischiati e malvagi consigli, a scoppino più presto le opere le più nefande. Se dunque ebbevi fra quei conspiratori chi più degli altri palesò la sua mano (e tale vedremo esser 1' Angioi), non egli solo dee accagionarsi del male, ma furono pur rei tutti coloro che l'accalorarono coi discorsi, che gli diedero skjuranza col mostrarsi compenetrati dello stesso suo odio, che convenendo espressamente a tenere » per disperata la condizione delle cose convenivano acche tacitamente a riconoscere indispensabile un rimedio estremo. Basterebbe anzi quella comunione di consigli, e quell'avvilirsi a blandi offici con una mano di scherani, per dare alla reità che io ricercava tutta la sua tristizia. E chi potea contenere, dopo lanciatigli, quelli uomini feroci ? Non sapeasi forse che l'esecrazione loro inspirata potea risolversi in quegli animi atroci in un tentamento di assassinio? Rimanga adunque a tutto il concilio dei coospiratori la sua macchia, e procediamo ai fatti.
      Nel giorno 2 di luglio vedeansi già girare nel castello di Cagliari uomini di truce ed ignoto aspetto. Si udivano p®r nelle piazze le sfacciate declamazioni di alcuni collerosi tribuni. Il generale era consapevole della trama, e poneva ogni cosa in opera perchè la forza restasse maggiore all' autorità. Nel giorno 3, il pensiero della difesa diveniva più imperioso, dacché molte per-


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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Angioi Cagliari