Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1795] PARTE SF.CONDA. — LIBRO QUARTO. 307
      con piglio sinistro. Dais allora scaricò sulla fronte del Pitzolo la pistola che tenea nelle mani, e quello sventurato cadeva, abbandonato dal Delorenzo, al quale nell'affrettare il colpo l'uccisore avea pur ferito gravemente la mano. Fu in quel punto spettacolo di ferocia il vedere quel sergente cacciatore Busu, altra volta da me nominato, configgere nel petto del caduto, che respirava ancora, la sua scimitarra, e corrergli indosso e traforarlo e vilipenderlo tutti quei sicari; i quali, trascinatolo infino alla piazza che fronteggia la prigione, e dispogliatolo, lasciavano colà a ludibrio giacente il cadavere per tutto quel giorno.
      Nel primo levarsi di quel rumore, era accorso dal borgo di Villanova il Meloni con pochi dei suoi miliziani. Il sopraggiungere di lui avea messo qualche spavento nel cuore dei masnadieri ; ma egli volea ricercare in prima qual sorte fosse toccata al generale e all'intendente. Non avendo ritrovato quello in sua casa, correva a rintracciar l'altro, allorché, non discosto dalla casa di lui, imbattevasi in uno dei congiurati chiamato Francesco Manelli. Questi trassegli contro una pistola, e colpitolo sebben leggiermente in una terapia, fecelo cadere stramazzato. I miliziani colpirono anch'essi il Manelli, traendo contro di lui le loro armi, ma, tenuto per ucciso il loro capo, lo abbandonavano colà. Riavutosi, e trovandosi senza aiuto dei suoi, e conoscendo impossibile la fuga pel vicino romoreggiare dei sollevati, ricercava pietoso rifugio da una gentildonna, la quale lagri-mando scongiuravalo a non voler con quel pericoloso asilo esporre lei e i suoi teneri figli alla vendetta di quei ribaldi. Altro dunque non restavagli che commettersi alla triste sua ventura; e questa gittavalo tosto nelle mani dei suoi nimici, contentatisi dapprima di trascinarlo in carcere, picchiato in tutta la persona col calcio dei loro archibugi. Ma poco ebbe a durare colà entro ; perchè caduto allora al cospetto di quella prigione il Pitzolo, quei masnadieri stessi che lo aveano trucidato correvano sitibondi di altro eccidio alla torre, ed intimavano crudelmente al Meloni ne discendesse a mescolare il sangue suo a quello dell'amico. Trovaronlo francheggiato dal nobile suo animo, per cui ebbe cuore a rassegnarsi al suo destino,^ed a ricambiare le ingiurie, come si ricambiano dalla virtù cristiana,


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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