Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
314 STORIA di SARDEGNA. [1195]Altri eccidi sarebbero pur avvenuti nel giorno seguente, se quei furiosi si fossero lasciati trascorrere, coin' erano intalentati, a trucidare le persone amiche od aderenti del generale, le quali, dopo l'arresto di lui, erano anche slate colte dai sollevati. La vita loro fu per più ore sul bilico della bilancia. Ma l'eccesso dei delitti è talvolta freno a commetterne altri; e i moderatori di quei tristi, temendo già non si volgesse contro di loro quel vero popolo di cui prendeano il nome, e il quale era inorridito a tante atrocità, contennero le voci di maggiore sterminio che innalzavansi nella piazza della torre di San Pancrazio dove erano stati chiusi quei prigioni. Il Sulis perciò, avutane commissione dagli Stamenti, recossi in persona in quella piazza, e fattala sgomberare, rimise l'anima in petto a quei raccapricciati, i quali dagli spiragli della torre aveano udito le strida di morte colle quali erano stati minacciati. E fu forse guiderdone al Sulis dell'opera sua, se non fu omaggio al sno impero sopra quei ribaldi, la proposta che allora si fece dai tre Stamenti, perchè fosse egli nominato a comandante del battaglione degli arruolati di Stampace.
Prima di dar compimento a questa narrazione, è giusto si lasci qui un cenno dell'avvenuto dappoi a quella mano di sicari subalterni. Il Frassetto, venuto in baldanza per quel fatto, ed avendo osato non solo di tener a meno il tribunato popolare di Sulis, ma anche di contendergli gli affetti di donna da lui amata, si trasse addosso le coltella di Giovanni e di Pasquale Sulis fratelli del tribuno, colle quali fu spacciato.1 Il Busu ebbe indi a pochi di a tenzonare coi suoi mandanti e coi colleghi sulla mercede dell' assassinio e sullo spartimento di essa. Minacciò allora di tutto rivelare; e ciò bastò, perchè nello stesso giorno
< Alla cagione della morte del Frassetto qui riferita, le posteriori noti-zie a me date aggiungono un' altra , che può con quella essere accompagnata-Questo Frassetto era figliuolo di un Còrso tiratore d1 acqua (così chiamava»! io Cagliari i venditori su somarelli dell' acqua che si trae dalle pubbliche fonti). Era egli pedagogo nella casa del marchese di Villamarina. Venuta la rivoluzione, figurò fra i maggiori esaltati, e condusse in moglie la figlia dì un Andrea Odone viceconsole di Svezia. Ma essendosi la moglie innamorata in un medico veneziano, il Frassetto fe da essa divorzio. Dicesi, adunque, che questo medico avesse prezzolato due sicari per tórlo di vita. Il certo si è che egli mori accoltellato; e che l'Egisto veneto condusse indi a poco la sua Clitennestra nelle Lagune.
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