Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      320 STORIA DI SARDEGNA. [1195]dovea certamente tenersi per deriso io quella semplicità spacciativi di rapporti.
      Il rapporto iuviato al re per mezzo del cavaliere Dellera segretario di gabinetto, benché lontano da quelle forme disprezzate degli spacci ministeriali, era scritto con l'animo stesso con cui eransi riguardati dal viceré quei fatti. Il carteggio del marchese della Planargia col suo figliuolo il conte di Sindia conteneva, per quanto egli affermava, iniqui progetti, vendette esecrande mascherate con zelo di regio servizio, maneggi indegni per abbarbagliare la coscienza di uomini rispettabili che potessero autorizzare quelle malvage macchinazioni. Mandava alcune di quelle lettere, e quelle non erano le più detestabili (nè so il perchè non mandasse le peggiori): Iddio, la Vergine Maria e il protettore suo Sant' Effisio aveano salvato la vita sua (era in vero un tenere per assai bonario il segretario di gabinetto il fargli intendere che il marchese della Planargia volesse uccidere il viceré): aveano pure salvato la vita di tanti altri cittadini e cavalieri, i quali sarebbero caduti vittima di quel progetto sanguinario contenuto nella Memoria del generale del 4 luglio. (Questa Memoria è conosciuta ai lettori ; e parrà loro ben strano che l'arresto richiestovi delle persone vedutesi armate in quei giorni, o il far man bassa sopra chi opponesse forza armata all'eseguimento degli ordini regii allora pervenuti, potesse accennare alle persone dei pacifici cittadiui, anzi a quella stessa del marchese Vivalda ; il quale non era certamente per isnudare la sua spada a contrariare quelle sovrane risposte.) Sperava adunque che il re, secondando quelle disposizioni dell'Altissimo, compirebbe l'opera, lasciando ad altri casi l'uso di rigorosa giustizia, ed impiegando in questo la sua virtù di clemenza, che sola potea rimenar la calma dopo quei fatti. Questi fatti intanto, già qualificati col ministro per accidente, erano allora chiamati trascorso.
      Al re stesso indirizzava altro foglio, scritto con frasi equivalenti ; solo che in questo il trascorso della plebe era da lui paragonato ad ebrietà degna di compassione e di perdona Chiedeva però ad un tempo fossegli dato lo scambio nel governo ; anche perchè eragli incomportevole il dover carteggiare col Galli, il quale, dicea egli, non altre persone era disposto adDigitized by


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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