Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
324 STORIA 01 SARDEGNA. [4765]molta titubazione d'animo; perchè era già penetrato dopo il fatto nel cuore di molti dei partigiani il timore della regia indegnazione. 11 re rispondea al marchese Vivalda poche ma significanti parole: essere stato amareggiato il suo animo da quelle tristi vicende del regno : sarebbe stato a desiderare che il viceré potesse ristabilirvi la quiete, ma soprastare ad ogni altra considerazione quella della salute malandata di lui: si restituisse adunque in patria, anche senza indugio, anche prima di esser nominato il suo successore, e lasciasse il potere vice-regio nelle mani della Reale Udienza ; alla quale intanto com-mellevasi dal re, compilasse il processo dei fatti avvenuti, acciò che potessero i provvedimenti riuscire più accertati.
Quelle amorose parole pel viceré, e quella tanta sollecito-dine per la salute sua, significavano, come ognun vede, cbe il re era malcontento del Vivalda pel modo con cui erasi comportato in quelle vicende, e che lo invitava perciò ad abbandonare il più presto possibile il comando; a costo ancora di abbandonarlo nelle mani del magislrato. E a giudicare di quel grado di malcontento, dee pur notarsi come nel magistrato la voce di Angioi fosse allora più che mai preponderante, perché si era già in quel tempo conseguito, parte con arcani rigiri e parte con minacce, che se ne allontanassero due dei giudici più illuminati e più gravi, che aveano chiesto libertà di cheto vivere lungi dalla capitale.1
Trascorso breve intervallo dopo questi provvedimenti, gion-geano altri spacci da Torino, i quali contenevano due novelle disposizioni. Vietavasi con una di esse quella libera stampa di ogni atto o rimostranza degli Stamenti, la quale non potea che prolungare l'universale agitazione degli spiriti. Movea l'altra dalle rappresentanze fatte al re dai cittadini di Sassari, alle quali è ora tempo che io volti la mia narrazione.
La maggioranza dei cittadini più notevoli di Sassari era stata sempre avversa alle opinioni vinte in quest' anno negli Stamenti. Teneansi in ciò difensori della causa regia, fieramente scrollata dai dominatori di quell'assemblea. Ma concorreano eziandio altre possenti ragioni di opposizioni. Era in primo
' Il cavaliere Giuseppe Valentino e don Cristoforo Fau.
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