Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4795] PARTE SECONDA. — LIBRO QUINTO. 3s6
luogo ruggine municipale; e se i Sassaresi a mala pena sopportavano in tempi ebeti ed ordinari il primato di Cagliari, come avrebbero tollerato ebe non Cagliari, ma un partito insignoritosi colà del governo désse loro legge? Era nativo di Sassari e largamente imparentato colà il marchese della Planargia. Erano Sassaresi o per nascita o per lungo domicilio i tre giudici della Beale Udienza ricusali dagli Stamenti. Bastavano certamente questi motivi per commetter male fra l'una e l'altra città. Pure infino a quando l'autorità viceregia parea inclinare spontanea coi dominatori, i Sassaresi si contennero nel rispetto di essa. Ma gli ultimi fatti erano stati spinti cosi alla dilagata, che quel termine di tolleranza era già trapassato.
Aggiunse novello fomite l'essersi divolgato in Sassari che l'Angioi, o direttamente, o per mezzo del cognato suo Onorato Cortese, facoltoso commerciante, carteggiasse col Villard ministro della repubblica francese in Genova ; e che dopo quelle uccisioni un Ochino, cugino del Delorenzo, fosse stato ascosamente incaricato di presentargli colà la relazione dei fatti, e l'invito a ritentarsi con migliori auspiziuna spedizione francese in Sardegna. Io non so fino a qual punto potessero esser credibili queste voci, e parmi anzi duro il pensare che a tanto fosse già d'allora trascorso l'Angioi.1 Certo è che mentre ferveano piagli animi in Sassari giungeavi a mani del cavaliere Sircana una lettera, anonima nell'apparenza, ma di mano cognita ed accreditata, nella quale annunziavasi essere oramai indubitato che i congiurati cagliaritani aveano chiamato aiuto al Governo di Francia : si governassero adunque i Sassaresi avvisatamente, ed intanto dessero annunzio di quel temuto movimento del na-vilio francese a lord Elliot viceré per gì' inglesi in Corsica. Questa lettera con data del 9 luglio comunicavasi tosto col
' Il vie eri, in lette» ini confidenziale del 25 agosto, scriveva in questo proposito al segretario di gabinetto cavaliere Dellera, che, avendo preso segrete informazioni, gli era riuscito di sapere a non poterne quasi dubitare, che qualora il re denegasse f implorata carta reale d* amnistia, sarebbero infilati i Francesi, i quali non troverebbero resistenza, stante la mancanza di ogni attrezzo militare, e le pendenti turbolenze. 11 giudizio però di un uomo già tante altre volte ingannatosi o dissimulante nel parlare delle cose e degli uomini di quel tempo, non mi sembra argomento sufficiente a dar cer-tesza a quel fatto.
Storia di Sardegna. 28
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