Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1795] PARTE SECONDA.— LIBRO QUINTO. 349
      La risposta perciò cbe i gentiluomini di Sassari faceano a quel!' invito degli Stamenti accennava ancora a questo nuovo appicco di turbolenze. Diceano essi, essere stala Sassari, al pari della capitale, sottomessa sempre e devota al re; ed ancbe con maggior rassegnazione, se dovea giudicarsene dal silenzio e dall'indifferenza con cui i Sassaresi, alieni dall'indagare gli arcani dei gabinetti, erano rimasi in disparte ad osservare le vicende del regno, e ad aspettare i vantaggi già tanto indugiati che gli erano promessi dall' assemblea cagliaritana. Non era stato pusillanime il sospetto avuto dopo l'arresto di Flores: la forma stessa rigorosa e non usata di quell'arresto annunziava provvedimenti fuori dell' ordinario. E come non sospettare, quando per opera degli oratori popolari di Cagliari scorrevano per l'isola tante scritture avvelenate, cbe accennavano in modo aperto al sovvertimento di ogni ordine antico? Dolea loro di dover annoverare fra tali scritture lo stesso invito viceregio alle ville feudali; pure quell'invito dovea riuscire ad un generale e tumultuario spogliamento dei baroni,e le prove si avrebbero in breve. Gli Stamenti con voce or minaccevole or blanda predicavano l'obbedienza, l'unione, la fratellanza: ma obbedissero eglino i primi, non lasciassero cosi assopita e quasi dileggiata 1' autorità viceregia. Si desiderava il ritorno del tempo in cui al solo potere del viceré era riserbato il riprendere o il lodare, il condannare o l'assolvere. Intanto aveano scritto direttamente al re per avere i suoi ordini : questi dovrebbero esser regola anche per gli Stamenti; sarebbero certamente legge pei Sasseresi.
      La Beale Udienza, la quale ebbe sott'occhio tale risposta, tacciavala di temeraria e criminosa. Mordeva anche nella sua consulta i gentiluomini sassaresi pel loro arieggiare ad assemblea di Stamento, immemori d'averne già in altri tempi avuto formale disinganno.1 Volea perciò proporre cbe il duca dell'Asinara fosse mandato a società più cheta nei suoi feudi, e fossero pure banditi da Sassari i consiglieri di quella risposta; ma temendo mali maggiori, se ne stavano, contentandosi di farne rapporto al re.
      Gli Stamenti pur essi aveano aggiunto rimostranza a rimo-
      ' Vedi Storia di Sardegna, lib. X.
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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