Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [4795] PARTE SECONDA. — LIBRO QUINTO. 331
      ogni parola. Erasi perfino giunto da essi a volere che fossero lette al cospetto loro ad alta voce tutte le lettere provenienti da Torino: e gli Stamenti, piegandosi a quel gentame, aveano permesso che il vile officio di leggitori e violatori del segreto delle lettere private fosse esercitato da tre dei loro membri (Sisternes, Simon Matteo e Ramasso); rinfrancatisi solo in ciò, che le lettere favorevoli al loro partito leggevano fedelmente, bubbolavano le altre. Eccettuaronsi da questa licenza le lettere dei consoli stranieri; ed era arte anche in ciò, perchè sotto all' indirizzo del console spagnnolo Baille venivano da Torino le lettere dell' antico deputato Simon. Nel rimanente, era tale la licenza, che gli Stamenti si valsero di lettere scritte da personaggi autorevoli in Toriuo al giudice Pau, grave e dotto magistrato, per comandargli dichiarasse ciò che in prima avea egli stesso scritto a quei suoi corrispondenti. La tirannia non potea spingersi più innanzi.
      L'indegnazione dei più saggi per tanto sfrenamento spie-gossi così palesemente, che gli Stamenti vennero a novello partito. Diedero essi intervento legale nelle assemblee ai sindaoi ed ai cosi detti probi uomini dei subborghi della capitale. Era intento loro, che pervenendo per tal mezzo agli Stamenti la voce del popolo, non avesse più la minuta plebe il pretesto di mescolarsi da per se stessa nelle discussioni politiche. Ma commisero eglino in tal guisa lo stesso abbaglio da me notato altra volta,1 d'introdurre cioè in un corpo politico, rappresentante tutto il regno, modificazioni di un valore solamente municipale. Oltreché con quel mezzo ebbero luogo gli antichi dominatori degli Stamenti ad introdurvi una mano fresca di ausiliari. E le cose riescirono finalmente a tal punto, che a malgrado delle cresciute opposizioni, il partito esaltato conservò, come vedremo, ancora per qualche tempo l'antica prevalenza.
      È a dire però, che in quella discussione coi Sassaresi avea questo partito anche l'apparenza del buon diritto dal suo canto: perchè quel voler spezzare 1'unità del governo sardo con lo scisma sassarese, era rimedio che potea cagionare mali assai peggiori di quelli che voleansi riprovare o vendicare. Forse avvenne perciò, che a proposito, qual era questo, inconsi-
      4 Vedi lib. rv, pig. net.
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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