Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [4795] PARTE SECONDA. — LIBRO QUINTO. 333
      tale pubblicazione l'ordine regio da me accennato, pel quale erasi vietato di dare in istampa scritture riguardanti gli affari pubblici allora trattati; perchè il viceré, rispettivo maggiormente inverso chi inspiravagli timore più dappresso, non ebbe l'animo di far eseguire quello ch'oragli stato sopra di ciò comandato. Il teologo, ma non cherico,- Giuseppe Melis, uomo d'ingegno non volgare e di penna scorrevole, già mescolato in tutti gli affari passati quale uno dei membri più accreditati del consiglio civico di Cagliari, ebbe l'incarico di scriverlo. Specchio delle discussioni del parlamento, serviva questo giornale a divolgare in ogni terra del regno la spiegazione o il sunto dello massime che vi prevalevano, e a dare ai fatti l'aspetto in cui voleano essere riguardati. E a ciò non fallava la dignità del dettato e la maniera del ragionamento, che parea piuttosto muovere da intima persuasione che mirare al convincimento altrui; e lo stile paternale delle ammonizioni, e l'arte dell'accennare ad argomenti di natura più delicata, per la quale parole bonarie davano passo a sentimenti di qualità adusliva. Lo scrittore, uomo onorato e dabbene, ma caustico ed avveduto , rispose all' officio suo con tutto lo studio ; e quel giornale resterà uno dei più curiosi monumenti di quel tempo.1
      Ma il pensiero più accorto degli Stamenti era stato quello di dare ai disegni loro l'aria di disegni compiuti, e di mostrare, a chi soprattutto volea la quiete, che con La Planargia e Pitzolo di meno le cose del regno rassodavansi già a piena tranquillità, se non sorgea quella rivalità sassarese a conturbarla. Era stata a tal uopo chiamata pure in aiuto la religione; e una festa celebrata nella chiesa di Sant'Effisio con pompa solenne^ dopoché erano trascorsi soli pochi giorni dall'uccisione del generale, diceasi destinata a ringraziare Iddio della pace ridonata alla capitale. La pace acquistata con lo spargere iniqua-
      stampe. Era una parodia delle frasi tutte del giornale cagliaritano, travolte stentatamente a senso opposto.
      ' lo non ho però saputo perdonargli 1* aver nel n° 4 snaturato pienamente , a lode di Andrea Delorenao, l'abbracciar eh' ei fece il Pitsolo pochi momenti prima della sua uccisione. Egli volle fare di tal abbracciamento, e dell' inteDto di Delorenzo di salvare cosi la vita ad un suo nemico a costo anche della propria sicurezza, un atto poco meo che eroico. Ma era stato abbracciamento- da Giuda, e il Melis si avrill onorandolo.
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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