Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      33s stobix di sardegna. [4795]cando dell'avvenire, affermava che non di libertà di discussioni s'avea difetto ma di quiete; e la quiete sarebbe bandita,insino a cbe non si compisse l'accettazione delle antiche domande, insino a che i nuovi timori destati dagli ultimi eccessi non fossero calmati con una novella amnistia. Il processo ehff voleasi non farebbe che accrescere quei timori. Venisse finalmente il tempo della clemenza ; la tranquillità verrebbe insieme.
      Negli Slamenti poi, non mai erasi presentato argomento di più seria attenzione. Era stata poco innanzi instituita da essi una deputazione di otto soggetti, la quale agevolasse al parlamento la discussione di ogni grave materia con una disamina preliminare, e col tenere apprestate le proposizioni da porvisi a partito. Sarebbe stata buona regola, se diretta solamente a disciplinare l'assemblea con graduate disquisizioni : ma erano i guidatori medesimi degli Stamenti che ne aveano hi tal guisa ristretto nelle loro mani l'autorità ed importanza, specialmente in faccia al viceré il quale vofgeasi ad essi in ogni negozio. Erasi, è vero, decretala la rinnovazione di tali dopatati per bimestre; ma chi si era fatto eleggere era buono a farsi confermare, e cosi i nomi medesimi durarono sempre o si avvicendarono in quella deputazione. Aggiungeasi ancora a renderla più possente la destinazione fatta dal viceré dell'Augioi per assistere come regio ministro a quelle deliberazioni. Questa deputazione, adunque, ebbe a leggere agli Stamenti unitamente congregati un suo lungo rapporto, uscito dalle mani dell'abate di Salvenero, in cui tutte le sequele di quello disposizioni sovrane a favore dei Sassaresi erano tritamente considerate. Parlavano con animo iroso del permesso conceduto al viceré di rimpatriare, e diceanlo arte del conte Galli per affievolire gli Stamenti. Consigliavano anzi si pregasse il viceré ad» indugiare la sua partenza, ed ove i preghi non bastassero, se gli dichiarasse dover egli rispondere di lutti i disastri che potrebbero nascerne. Ragionavano del divieto della stampa: ed invocavano le libere dottrine eh' erano allora già in voga. Esaltavano il profitto ed il merito del novello giornale, e ne commendavano l'autore. Giugnevano in fine al ponto più delicato della discussione sulle cose di Sassari, e riferivano tutta al ministro l'odiosità dell'aver voluto disfere il regno e i suoi ordini con quella divisione delleDigitized by


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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