Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
340 STORIA DI SARDEGNA. [1195]la presenta coli di un personaggio autorevole; il quale, testimonio dei fatti, désse loro aspetto genuino; conoscitore delle persone, sceverasse anche in quelle ch'eransi lasciate trasportare a vituperevoli eccessi la buona intenzione che sempre era dorata di rimanere sudditi affezionati al sovrano.
Buon pensiero fu questo, e buona fu la scelta del deputato novello, caduta nella persona dello stesso arcivescovo, il quale già sardo per lunghissima, dimora e pel cattivatosi amore della nazione, e piemontese per natali, avea sopra alle sue virtù ed alla molta sua saviezza un titolo cosi opportuno per farsi interpositore fra il re e la nazione. Ottimo divisamente fu poi quello di ricercare ad un tempo, per mezzo dello stesso oratore del regno, la mediazione santa del capo della Chiesa, al quale do-vea l'arcivescovo presentarsi dapprima per ottenerlo intercedi-tore appresso al re. Scriveano adunque gli Stamenti un nuovo memoriale al re,' nel quale, dandogli conto della presa deliberazione, lo supplicavano di accòrre con benevolenza il loro deputato, e di sospendere intanto, infino a che potesse egli essere ascoltato, qualunque disposizione rigorosa alla quale in quella condizione dei pubblici affari potessero inclinare i suoi ministri. Soscriveano pure un atto di procura, e lettere credenziali, nelle quali mostrandosi desiderosi di cancellare dall' animo del re qualunque imputazione disfavorevole alla nazione nel giudizio portato dai passati avvenimenti, di confermargli la sua fedeltà, e di accelerare con ogni mezzo il ristabilimento della pubblica confidenza e quiete, commettevano all'arcivescovo di rassegnare personalmente al sovrano le domande contenute nelle instruziooi per ciò dategli; a maggior sostegno delle quali invocavano anche per opera dello stesso deputato il benigno officio del papa, al quale l'arcivescovo dovea baciare i piedi prima di recarsi a Torino.
Le instruzioni, alle quali dovea il deputato strettamente attenersi, gli commettevano di chiedere la concessione assolata delle cinque domande presentate già al re dall'altra deputazione del <793. E quanto alla prima di esse, per la celebrazione delle
1 Stampato col tìtolo di Rappresentanza quinta, e colla data del 38 settembre 1795. Si stamparono unitamente il mandato, le credensiali e le iastni-sioni delle quali va ora a parlarsi.
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