Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4795] PARTE SECONDA. — LIBRO QUINTO. 355
naova macchia tutto il partito, veniva in mal punto ad attraversarsi ai disegni pacifici ai quali mirava la missione dell'arcivescovo Melano in Torino, i più saggi fra gli stessi esaltati si conturbarono gravemente. Il viceré sopra ogni altro era dolente del sapere che in queir arresto e in queir assalto erasi adoperato il suo nome. Confortavasi solo nel leggere poscia nel rapporto di tutte quelle fazioni, scritto da Mundula e da Ci-locco, che l'adoperare quel nome rispettabile era stato un loro trovamento, acciò, diceano essi, avendo l'aria di comandare a nome del viceré, potessero con queir autorità non solo spingere, ma anche contenere all'occorrenza quei miliziani poco maneggevoli. Se poi non fosse un secondo trovamento il chiamar cosi l'autorità allegata dai commissari, è argomento in cui par difficile di rischiarare ogni dubbietà. Io ho già accennato che il viceré pareami straniero alle instruzioni arcane date ai commissari. Ho pur detto che quei consigli di guerra feudale, intricata con guerra sassarese, non ad altra persona poteano riferirsi con più ragione che all'Angioi. Pure il viceré non seppe mettersi dal principio in quella condizione precisa, in cui la tolleranza è sceverata chiaramente dall' approvazione. Egli non seppe nelle relazioni di quei fatti inviate a Torino disapprovare le operazioni di Mundula e di Cilocco ; come non le disapprovarono gli Stamenti nella loro rappresentanza al re. Contentossi solamente d'incollerirsi contro al Fois, il quale troppo bonariamente, dicea egli, avea prestato obbedienza all' ordine viceregio citato dai commissari. Ma già, se fossemi anche riuscito di trarre al netto intieramente la verità, il risanamento non sarebbe stato cosi consentaneo all'indole del governo di Vivalda, come è quest' ambiguità di parole e di fatti nella quale io son costretto di fermarmi ragionando di tal tempo. Delle opinioni poi, assai meglio palesi, dell' Angioi cadrà ora in acconcio di parlare separatamente, nel riferire che farò la missione sua in Sassari. Intanto, dovendo compiere la narrazione di quella guerra sassarese, mi tocca il dire, che i pensieri di moderazione nei quali andava già a risolversi tutta 1' ardenza dei vincitori, cominciarono a mostrarsi apertamente nel provvedimenti dati perchè quell'arresto dei due primari personaggi di Sassari riuscisse a fine cheto e decoroso.
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