Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [I79f>] PARTE SECONDA.-LIURO QUINTO. 359
      che il vizio interno di ribellione, e il pericolo di guerra novella e forse interminabile.
      Soprastava poi a tali considerazioni un riguardo personale al viceré, il quale, condotto da errore in errore a vedere sempre più sinistra la condizione delle cose pubbliche e più impigliato il rendiconto che dovea darne, erasi al primo sentore di pentimento rivolto quasi pietosamente agli uomini più trattabili del suo partito. Erano questi Cabras, uomo prudente e pacato, invocato più dagli altri per l'autorità del nome, che mescolato spontaneamente in quegli affari ; Pintor, oratore ed operatore animoso ed ardente, ma avvertito dalla fina sua sagacità a córre opportunamente il tempo di ritrarsi, e sopra ciò di animo formato per risoluzioni nobili e generose ; Sisternes, obbligato al Vivalda per molti offici di protezione e di amistà. Suonavano ancora loro nel cuore le parole paternali del Melano, il quale, accomiatandosi da essi, aveali scongiurati di ricondurre le cose sarde a concordia. Quelle preghiere adunque del viceré venivano in buon punto ad ammollirli.
      Un altro riguardo personale, e non meno possente, era quello dovuto ai baroni cagliaritani. Primi eglino nello Stamento militare, associatisi ai pericoli ed ai dispendi della guerra francese, e quindi alle gare fra i nazionali e i Piemontesi, aveano sempre contribuito con la loro autorità a montare ad importanza le deliberazioni del parlamento. Alcuni di essi, e il marchese di Laconi sopra ogni altro, il quale avea nel suo Stamento la prima voce, non aveano punto esitato fra l'aura popolesca e il favore ministeriale; ed aveano con ciò radicato il loro credito personale anche nelle classi inferiori di Cagliari, alle quali il nome di feudo non era odioso perchè straniero. Oltre a ciò, i moderatori principali degli Stamenti erano uomini di legge, e fra questi e gli uomini più doviziosi e possenti avvi sempre stretto legame. Ciò posto, dovea la guerra rotta contro ai baroni sassaresi intendersi dai dinasti della capitalo per quello che valeva.. Dato il crollo una volta alla liberazione dei vassalli, chi potrebbe più trattenerli? Non erano quistioni soggette ad influenze di clima, perchè potessg sperarsi che le ville del mezzodì fossero più tènere di quelle del settentrione dell' isola. Si strinsero eglino adunque agli stessi capi dellaDigitized by


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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