Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      gli era caro di pronunziargli il sunto delle disposizioni consigliategli dalla sua religione, dalla venerazione dovuta al papa intercessore pei Sardi, e dall' amor suo paterno verso di essi. Potea dunque l'arcivescovo infin d'allora far conoscere agli Stamenti che disponeansi le cose per un perdono generoso, mediante i riguardi dovnti alla giustizia ; per la qual cosa fosse questo perdono un contegno per l'avvenire, acciò che non venisse mai denigrata la riputazione di alcuno de'suoi sudditi. Provvederebbe per le Corti, perché confidavasi che da quelle adunanze verrebbe bene alla nazione, e ne starebbero lontani i rumori, i tnmulti, gli studi di parte e gli odii privati. Le Corti darebbero poi occasione di meglio studiare lo stato della Sardegna, o di soddisfare a quanto richiederebbe. Sarebbero confermati i legittimi privilegi della nazione,'e verrebbe guarentita ai nazionali la collazione degl' impieghi subalterni. Tornasse perciò l'antica concordia ed unione fra i regnicoli, e potessero cosi ritornare in mezzo a loro gli emigrati. Egli era padre clemente, volea figli, amorosi ; dava di sua clemenza questo argomento tutto personale, ispettavano buon esito.
      Né indugiava il re a condurre a termine questo suo divi-samento : perchè il Galli tenea già apprestato due giorni 'dappoi un progetto di regio diploma, il quale, sebbene non siasi renduto pubblico, può meritare di esser posto a comune notizia, affinchè si vegga come da grado a grado toccasse a questo ministro di ritrosire ogni volta meno nelle sue concessioni, prima di giungere al termine estremo dell'indulgenza. Proemiato dapprima sulle virtù della nazionè sarda, che diceasi ricca di sublimi ingegni, tenace de'suoi doveri (e volea forse dire de'suoi propositi), fedele al suo principe e tenera del proprio onore; e poscia sulla naturale dolcezza del regio animo, e sull' autorevole e veneranda intromessione del padre comune dei credenti, comprendeva il ministro, id quel diviso di diploma, le disposizioni medesime che il re avea in guisa sommaria Comunicato gl'arcivescovo di Cagliari. Solo che riducendosi a maggior precisione la concessione privilegiata degl'impieghi, qualificata solamente dal re con la spiegazione d'impieghi subalterni, di-chiaravasi che resterebbero eccettuate dal privilegio, oltre alla carica di viceré, quelle ancora del generale delle armi, del reg-


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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