Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1796] PAnTE SECONDA.— LIBRO QUINTO. 3" 3
      ma impresa la sua guerra feudale, avendo quei suoi ricercatori sfogato barbaramente la loro stizza con uccidere il servitore di uno degli scampati, il quale al loro giungere erasi dato alla foga.
      L'iniquità faceasi discendere di un grado; e se non era riuscito di spacciarsi dei baroni uccidendoli, poneasi mano a spogliarli. Non parlo di ostilità parziali loro fatte, e di disfacimenti delle loro case in alcune terre non discoste da Sassari. Parlo di un atto più ponderatamente conchiuso, del rinnovamento cioè d'alleanza fra parecchi Comuni per rinnegare il vassallaggio. Già ho parlato in altro luogo1 di uno stromento stipolato in qualche dipartimento del Logodoro per iscuotere la signoria feudale. Qui deggio darne migliore e più opportuna contezza, perchè dopo l'apertura del governo angioino le pratiche per condurre i Comuni ed i notabili di molte ville ad uguali stipolazioni s'infervorarono maggiormente.
      Quei primi atti, che precedettero di poco l'assedio di Sassari, miravano specialmente a conservare uniti alle ragioni della capitale ed alla possanza degli Stamenti i Comuni delle province del Logodoro, ed a distórli dal partecipare all'indipendenza sassarese. Furono frutto speciale della missione colà fatta dei tre deputati viceregii,' i quali aveano mandato di giovarsi della promessa emancipazione feudale per fermare quei vassalli nell'obbedienza di Cagliari. Anzi era stato loro commesso di ragunare in tal guisa come i generali suffragi della nazione, acciò le domande raccomandate all'oratore del regno presso al re potessero dirsi opinione e voto comune. Tristo esempio era stato dato di snaturare stranamente la politica con-stituzione del regno ; sia che vi si cercasse un maggior valore di petizioni presso ai ministri del re ; sia che volessero gli Stamenti rifarsi del crescente loro discredito presso la nazione, la quale, dicevano, non avrebbe potuto più disconfessare se stessa. Ma, come si vede, la libertà feudale era stata allora espediente di altri disegni, e di disegni talmente maggiori, che,ottenutigli per diversa maniera, non vollero più gli Stamenti impacciarsene. Non cosi Angioi, il quale, come si notò dapprima, dissen-
      * Vedi sopra , pag. 347.
      * Vedi sopra, pag. 346.
      * Storia fìi Sardegna. 32


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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