Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      tiva altamente in questo rispetto dai colleghi suoi moderati e pentiti; onde l'abolimento della feudalità era rimaso per lui argomento da spingere innanzi ad ogni costo. Rinnovatisi adunque sotto il suo governo quei contratti sociali fra comuni e comuni, quello che in principio era mèzzo ebbe a divenire fine principale delle convenzioni. I comuni perciò seguivano a parlare dell' unione a Cagliari e dell' obbedienza agli Stamenti, ma con la tiepidezza di cosa non piò contrastata : la mira era principalmente rivolta all'affrancarsi dall'autorità baronile, ed in ciò aveano posto caldissimo l'impegno.
      Io ho nelle mani lo stromento giurato addi 40 di aprile di quest' anno dai Consigli comunali di Bonorva, Semestene e Rebeccu, e dagli ecclesiastici, nobili, e dalle persone più ragguardevoli, anzi dalla maggior parte degli abitanti in questi borghi. Intitolasi Atto di unione fra questi comuni, ed è ragionato sopra la necessità di tenere collegate ed amiche le province tutte dell'isola, sotto la dipendenza del viceré, della Reale Udienza, degli Stamenti, e pei paesi settentrionali sotto l'autorità dell' impareggiabile loro alternos. Faceano dapprima giuramento, che non riconoscerebbero più alcun feudatario, e ricorrerebbero quindi al re per essere redenti da quella signoria mediante ragionevole e giusta compensazione. La giustizia però avrebbe richiesto, che la redenzione avesse preceduto il nega-mento delle ragioni. Ma, più che negamento, voleano anche coi fatli frastornarne l'esercizio. Dichiarato perciò essere cose notorie l'indegnazione dei baroni contro a questi tentativi di libertà, e l'impegno che prenderebbero col mezzo dei loro subordinati ed aderenti di contrariarli, stipolavano in secondo luogo, non permetterebbero infin d'allora che i baroni nominassero uffiziali, fattori, amministratori o ministri di giustizia di qualunque sorta, giacché questi darebbero loro impedimento a riconoscere e svelare gli abusi che voleano diradicare. Ed anche qui la convenzione era macchiata con triste nota di resistenza ingiusta e d'ingiusta minaccia : perchè se il non permettere quelle nomine non potea significare che non licen-zierebbero i baroni di farle, voleano certamente dire che disfarebbero quelle da farsi; e con quale aiuto di male opere, e con quali avvicendamenti di terribili eccessi, si proceda dai popoli
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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