Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [4796] PARTE SECONDA.-LIBRO QUINTO. 375
      a quelle destituzioni, tutti il sanno. Giurato quindi di affratellarsi e difendersi a gara, anche esponendo le loro vite nel sostenere queste pretensioni, e nel conservare inalterata la gerarchia (tei poteri legittimi nella nazione, e la stabilità delle antiche sue leggi, conchiudevano il loro alto con una dichiarazione inaspettata che tutte queste antiche leggi capovolgeva: dappoi che intendevano, non dovessero gli Slamenti prendere definitiva risoluzione sulle risposte che farebbonsi all' oratore del regno, avuta da lui la notizia delle disposizioni sovrane sopra le domande allora pendenti, se non consultato dapprima il voto delle ville tutte del Logodoro. Era conseguenza necessaria del grave errore commesso dagli stessi Stamenti nel passato anno, richiedendo quelle ville di favorevole suffragio. Era effetto naturale dell'abbandono già fatto delle vie legali, fuori delle quali se non riescono tutte le aberrazioni, possono tutte tentarsi.
      I notai aveano prestato la loro autorità a legare la volontà dei vassalli; i poeti, interpositori necessari in ogni grande passione popolare, aveano contribuito a scuoterle. Fra tutti i canti popoleschi di quel tempo contro alla signoria feudale, durerà perenne la memoria della canzone giovenalesca in linguaggio sardo settentrionale, che avea per intercalare il consiglio dato ai baroni di moderare la loro tirannia.1 Era stata scritta dal cavaliere Francesco Mannu, giovane d'animo bollente, benché ascoso da tepide apparenze, dotato di acume non ordinario d'intelletto, e per la sua finezza di ragionamento e per la copia della sua dottrina legale assai pregiato nello Stamento militare di cui era membro; ora non ha guari tempo passato di vita colla riputazione di magistrato incorrotto e di altissimo giurisperito, coronata dalla lode di esimia beneficenza, pel lascio da lui fatto di tutte le cospicue sue sostanze all' ospedale degl' infermi della capitale. Seppe egli ridurre a sentimenti concitati di poetica bile i ricordi storici della generosità e della spensieratezza delle antiche infeud,zioni; e seppe pur colorare con forti tinte l'abuso delle tentate occupazioni degli anteriori domimi , e la cresciuta libertà delle gravezze, e i trasandati doveri dell' amministrar buona giustizia, e l'esercizio di sì alta
      * Procurade moderare = Barone* sa tirannia.


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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