Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
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del viceré coi ministri'regi di quelle province, e -le lettere delle persone loro sospette; assalimento cbe costò anche la vita ad nn infelice corriere. 0 se a tanto non potea arrivarsi, disve lavansi i segreti attrai più chetamente nell'ufficio stesso della posta, dove non distribuivansi o avviavansi le lettere» che dopo essere state dissuggellate e lette dai censori angioini.
Giravano intanto nelle città e nelle ville scritture dettate con gonfia esaltazione, e destinate a catechismo politico del volgo. L'Achille della sarda liberazione riduceva il sovrano ed i sudditi a misura di contraenti, e concedeva ai sudditi l'uso della forza per guarentire le ragioni stipolate. Un'altra intitolata Sensi di un vero patriota predicava apertamente la ribellione, ed incoraggiavala con la fiducia dell'aiuto di una potenza formidabile. Di queste ed altre simili scritture era eccitato il viceré dagli Stamenti a far condannagione, e furono perciò arse pubblicamente per mano del carnefice.
Commossi in tal guisa gli animi, abbisognava un atto ardimentoso a dar credito e stabilità alla congiura. Parve ad Angioi, e ragionevolmente, che l'occupazione della città d'Alghero, ròcca ben munita di artiglierie e fortemente bastionata, darebbe alla sua parte una consistenza tale, da rinfrancarla il qualunque futura operazione. Il popolo d'Alghero avea trapassato tutti quegli anni rischiosi senza accostarsi decisamente ad alcnn partito politico, e senza dare alcun segno di agitazione e d'inobbedienza alle legittime autorità. Ma nelle persone più notevoli della città erano già vivamente segnati i termini di due opposte opinioni, fin dal tempo della tentata indipendenza sassarese; molto più dopo cbe nel governo d'Angioi Sassari parea destinata a disconoscere autorità assai più elevata di Quella dei raaestrati della capitale. Cbiamavansi gli uni Realisti per nome assunto, gli altri Giacobini per nome imposto.
La parte dei realisti comprendeva alcuni passionati di buona fede, i quali credevano di servire alle ragioni del sovrano, ma per cortezza d'intelletto erano incapaci a discernere qual causa veramente servissero. Eranvi ancora altri pochi dolati di qualche accortezza, ma postisi in quella via perché creduta più conducente a maggioranza. La maggior (Sarte era
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