Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1796] PAnTE SECONDA.— LIBRO QUINTO. 3" 3
      quale trovarono accorsi altri popolani delle ville, che loro si attestarono. Intanto in Alghero era gran rumore e grande perplessità, perchè dai bastioni della fortezza vedeansi in sulla piaggia chiamata dei Cappuccini ondeggiare quei cavalli, e luccicare al sol cadente i fucili delle milizie. Sapeasi eh' erano milizie inviate dall' alternos; e perciò gli Angioini meraviglia-vansi e faceano scalpore delle difficoltà che il governatore (sfuggito a mala pena dall'esser colto da esse in quella spiaggia) volea frammettere ad accòrte nella città. Era cautela ben istrana, diceano, il non ammettere i compaesani a pernottare entro le mura : era inobbedienza all' autorità legittima il ricusare P ingresso a chi avea missione dall' alternos. Ma il governatore, il quale da qualche tempo avea già ristretto a più severa disciplina di polizia l'ammessione di qualunque straniero nella fortezza, ed avea anche provveduto affinchè i baluardi che dominano l'ingresso alla città dalla parte di terra fossero muniti di più copiosa artiglieria, e diligentemente custoditi, non era uomo a ragionare cosi largamente allorquando il pericolo era palese. Ei fe chiudere le porte della rócca; ed intimato alle milizie di tenersi lontane dai suoi cannoni, ai quali altrimenti avrebbe dato fuoco, ammise solo nella città i dragoni, il Rubatta e pochi altri cittadini sassaresi. Questi ebbét-o nella notte segrete conferenze con quelli della loro parte ai quali poteano più fidatamente accostarsi; ma veg-gendosi osservati, e disperando di buona riuscita, si partirono senza rumore.
      Il governatore avea già da prima riferito al viceré quanto andava disponendo per preservare la fortezza da qualunque ostile tentativo; e a malgrado che gli Angioini ne avessero per mezzo del capo consigliere levato gran rumore in Cagliari, dove i Simon, declamando negli Stamenti, aveano dimandato si cacciasse dal governo quell' uomo timoroso ed imbecille, pure dichiaratosi pel governatore il partito preponderante di Cabras, Pintor e Sisternes, il viceré ebbe a lodare quelle disposizioni di precauzione, e lodò dappoi 1' àbbarrare delle porte nel 18 di marzo. •
      Ma gli Angioini sassaresi non poteano sofferire che si fosse cosi speditamente sventato il primo loro tentamento. MurroniStoria di Sardegna. 33


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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