Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[1796] PAnTE SECONDA.— LIBRO QUINTO. 3" 3
renza lievi, le quali alle volte diventano scuola migliore del cuore umano e di pratica disciplina politica, che le memorie di classica importanza.
Il trionfo però non fu costante e stabile; poiché i partigiani avversi aveano anch' essi modo di fastidiare i loro nimici, valendosi in Cagliari della possanza della famiglia Simon, e magnificando colà il disdoro arrecato alla dignità dell' alternos, e il pericolo sempre presente, che la rivalità fra le due città principali del Logodoro non arrivasse per quelle diffidenze ad inasprimento incorreggibile. Tant'è che il viceré, cui chiedeasi no-vamente l'allontanamento del governatore e del maggiore Tha-rena, e la missione ai Sassaresi di deputati che recassero colà le scuse dell'aver loro chiuso in faccia le porte, ed altre simili disonoranti palinodie, quantunque abbia perseverato nel lodare il contegno del governatore, piegossi però a tórgli dal fianco il maggiore della piazza. Al qual difetto di consiglio supplì tostamente l'avvedutezza della parte moderata degli Stamenti, ottenendo che .si désse per consultore al governatore l'avvocato Zacharias, uomo grave e di commendata probità in Alghero; e ciò infino a quando potesse colà recarsi il cavaliere Giovanni Lavagna, algberese egli pure e sostituito dell'avvocato del fisco presso alla Reale Udienza, uomo di cui per eccellenza di consiglio, per delicatezza di condotta e per gravità di contegno non potea trovarsi il migliore. Questa serie di maneggi e d'inganni ebbe termine con un proclama ingannevole anch'esso, nel quale l'alternos dava pegno la parola sua di amicizia e di colleganza perfetta fra i cittadini di Alghero e quelli di Sassari, ed inviava colà a messaggeri di pace tre suoi seguaci. Ei si pare veramente che la natura umana sia cosi infelicemente composta, che maggior fortuna a compiere ardui negozi abbiano le parole infinte, anzi le parole stesse non credute da chi le accoglie, che la schietta espressione del vero.
Angioi rendeva sempre più aspra la sua dominazione in Sassari. Gli dava pensiero il soldo necessario alle centurie, fondamento della sua possanza. Tentò d'imporre ai Sassaresi un balzello che gittasse l'occorrente per quella spesa, ed il clero si sottomise a quella gravezza; ma il popolo, eccettuati alcuni cittadini timorosi che pagavano per sospetto di peggio, resistette
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