Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      classe di persone; e s'egli sinceravasi in tal gnisa dell'unanimità dei popolani, si stringerebbero questi intorno a lui. In lui era confidenza, in lui speranza, in lui gli auspizi della grande impresa; venisse, venisse. Era ciò ch'ei voleva, affinchè nel mettersi a dirigere quel movimento non prendesse tosto aria di combattente, ma di scrutatore.
      Già era però fin da quel momento risoluto a porsi alla testa delle bande numerose che in ciascuna villa gli tornerebbe facile il congregare; di procedere ingrossandosi con esse fino a Cagliari; di dar colà legge al Governo, sfratto, e quel che peggio poteva avvenire in subitàna invasione, ai suoi nemici ; proclamar colà la Repubblica sarda, metterne il governo nelle sue mani; o se a tanto non gli soccorreva il destino, dismembrare dal governo di Cagliari tutte le province sassaresi, e farne un proconsolato tutto suo, indipendente, e da reggersi dappoi come le sorti sarebbero per gittare.
      Che se non parlava ancora ai Cagliaritani con le parole scoperte con le quali annunziava i suoi propositi in Sassari, non si tenea però dal millantarsi anche con essi. E scrivendo al reggente Cocco nel tempo appunto della sua dipartenza da Sassari, si dava, è vero, secondo il suo stile, per vittima dei niroici suoi, i quali ogni pensiero, ogni atto gli annerivano; ma ricusava di accostarsi al partito conciliatorio che quell'avveduto vegliardo gli avea proposto, onde non s'avanzasse, non si perdesse; ed era di domandare egli stesso licenza dalla sua missione. Anzi rompeva in parole orgogliose che tutta disvelavano la sua intenzione: ed erano, badassero bene i.suoi avversari a non inuzzolirlo, a non dargli molestia. Centinaia di migliaia di persone, soggiungea egli, vegliano per la mia vita e per la difesa della mia riputazione; e spargeranno il loro sangue anzi che mi si faccia l'onta la più leggiera. Scrivea con tale trasporto di mente, che non avvisava come le centinaia di migliaia di partigiani, armati tutti per la sua parte, non si poteano contare in un paese di scarsa popolazione qual è la Sardegna.
      L'impresa era ardimentosa ; e si vedrà in appresso non da lui. I suoi però, più audaci che ragionanti, gli davano l'impresi riuscita, solo che inforcasse egli l'arcione al suo cavallo, e si conducesse con essi a mostrarsi alla moltitudine. Ma alcuni più
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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