Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      a furia di devastamenti tutte le popolazioni, a costanza di soldati ragunaticci che al primo scadere di fortuna si sbanderanno, a quelle illusioni di unanimità popolare che messe alla prova riduconsi a prepotente volontà di pochi, a fiacchezza di alcuni altri, ed a silenzio ed indifferenza e al lasciar fare della moltitudine? E pensi tu che il governo di Cagliari starassene inoperante a lasciarsi venire indosso la fiumana? Ha tesoro più ricco del tuo, ha soldati abituati a disciplina, ha artiglierie, ha scherani anch' egli come te, e come le dispone di uomini passionati, ardenti, e tanto nimici tuoi quanto tu sei a loro. Pintor parla come te, scrive come tu sai scrivere ; ma sa affrontare un pericolo, e, se bisogna trattar le armi, meglio di te magistrato cresciuto all'ombra, e vorrei quasi dir timoroso.
      Ma questo grave ragionamento non iscoteva ponto l'o/-ternos, ed egli disimpacciavasi dallo zio, ed opponevagli le sorti già gittate, e il non poter più trarsi indietro. Non perciò l'animoso sacerdote sgomentasi. Traendo dalla tonaca l'ima-gine di Cristo crocifisso, gli si attraversa, che già sfuggivagli: e se non ti cale, gli dice, della tua vita, della esecrazione della tua patria, del futuro biasimo della storia, ti contenga almeno il giudizio che Dio farà di te, spargitor del sangue dei tuoi fratelli. Piègali a un timore che non disonora ; e cedi non piò alla voce o all'amore del tuo zio, ma al muto divieto che questa santa imagine ti fa.
      Erano parole amorevoli, parole ridondanti di autorità; ma l'ambizione del comando e il dispetto contro ai nimici cagliaritani erano più possenti che la verità e la religione. Angioi adunque volle partire ; e conducendo con esso lui 1' assessore del magistrato Pinna, acciò che i provvedimenti suoi avessero l'aria di consultati, e lasciando la città di Sassari nella balia del Mundula creatone comandante, uscivano nella sera del 29 maggio con numeroso corteggio di partigiani, di dragoni e di miliziani armati, che gridavano ad alta voce, Viva Angioi, Viva la nazione.
      Si trasferì e soffermò dapprima in Tissi, dove concorsero i popolani di Muros, di Ossi ed Usini e di altre ville circostanti; ed al loro cospetto rizzatosi in luogo elevato, fe egli stesso P alternos breve allocuzione ai comuni, esortandoli a di-
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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