Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      398 STOBI A DI SARDEGNA. [h96]rebbero per a tempo dalla capitale, ed invaerebbero una deputazione al re, il quale speravano esaudirebbe le giuste loro diraande. Era questa risoluzione sostenuta da centinaia di migliaia di persone, che sarebbe necessario di massacrare per comprimerla (e qui gli ritornava avanti agli occhi quel telescopico ingrandimento dei suoi partigiani e del suo esercito, che non sommava a duemila cavalli] : aveane fatto pruova Macomer, sottomessa nel volgersi di una mezz'ora. Avvertisse soprattutto il viceré a non dare alcun provvedimento contrario alla persona dell' alternos od al magistrato di Sassari : il sangue di tutti gli accorsi guarentiva la loro vita e il loro onore. E segnavansi sotto Angioi e 1' assessore Pinna. Univasi altra lettera con serie stragrande di segnature, in cui i notabili tutti dell' armata aveano dichiarato, che le cose affermate dall' alternos erano pur dette e confermate da loro. Cosi nel giorno medesimo 8 giugno in cui il re segnava in Torino la pacificazione della Sardegna col suo diploma delle grazie, in Oristano aprivasi nuova guerra, cbe potea divenire assai più micidiale e calamitosa di tutte le precedute discordie civili.
      Il viceré riunì tosto in congresso straordinario la Reale Udienza e gli Stamenti : ed ebbe unanime consulta, che Angioi fosse deposto dalla carica d'alternos ; gli si surrogasse l'avvocato fiscale della Reale Udienza Delrio; avesse egli a colleghi in tal delegazione i tre membri degli Stamenti Pintor, Guiso e Musso; riunissero eglino arme ed armati, e movessero incontanente a debellare gl* insorti. Partivano perciò i quadrumviri nello stesso giorno, con quante truppe e genti d'arme poterono raccozzare; e nello stesso giorno le lettere viceregie che levavano ogni obbedienza ad Angioi erano sperperate per tutta Fisola.
      Poco mancò che un timor panico non occupasse le menti dei Cagliaritani al primo porsi mano a questi vigorosi provvedimenti; perchè si divolgò la voce che già l'esercito angioino, di cui moltiplicavasi la forza, fosse alle stanze di Serramanna, villa non discosta dalla capitale, e che perciò Delrio avesse già vòlto faccia, ritraendosi a Cagliari. Fu allora uno scorapi-gliume come di città messa a bottinò. I nimici dell' alternos, paventando la vendetta che loro cadrebbe in sul capo, non


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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