Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

Pagina (404/468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      STORIA DÌ SARDEGNA.
      con frase del Salmista : sopra il mio, dorso fabbricarono i peccatori. Il qua) lamento, perchè onorevole a lui, non ho voluto qui pretermettere.
      All' albeggiare del giorno dodici, abbandonata già la città da quelle feroci masnade, vi comparirono i fratelli Uras di Bosa, che Angioi avea mandato innanzi al campo detto di Sant'Anna per esploratori. Insolentirono essi ancora contro ai cittadini, chiamandoli codardi e da poco, che avrebbono lasciato strapparsi dal fianco le mogli senza lamentarsene. Allora un Francesco Carta, cittadino ben riputato, tolto un bastone dalle mani di un vicino, e gittatosi addosso ad uno di quei dileggiatori, sì gli diè una grande batacchiata, che, levatone rumore,corsero altri a picchiare ed afferrare quegli spavaldi; dei quali uno potè camparsi, a recare affrettata notizia all'Angioi dell' avuto trattamento.
      Angioi credette impegnato l'onore delle sue genti a chiedere gli si rimandassero i prigioni ; ma tal era l'indegnazione della città, che gli si rispose essere pei malandrini stanza migliore la prigione di Oristano che il quartiere suo. Irritatosi del rifiuto, spedì una banda di milizie a farne vendetta, ed egli stesso retrocedeva accostandosi di nuovo alla città. Gli Oristanesi però, travagliati ed insultati, non erano più i pacifici cittadini che l'aveano pochi di innanzi accolto nelle loro mura. Disposero guardie, ordinarono pattuglie, guidate dai notabili della città. Il marchese Malliano di Santa Maria, che tenea veci di comandante, si mosse rapidamente con buona mano d'armati ad occupare il gran ponte sul Tirso. Era stato già preoccupato d'altro canto dagli Angioini ; onde incomin-ciossi il fuoco alle ore undici di quella stessa mattina a piccola distanza dal fiume. Gli Oristanesi fecero buone prove di destrezza e di animo ; e caduti alcuni dei combattenti da ambe le parti, e ferito pure uno dei capi angioini più risoluti (il notaio Bonifacio Cocco nipote del reggente la cancelleria), cedevano finalmente questf il campo, e davansi alla fuga.
      Mentre i suoi combattevano, Angioi posava sdraiato, come un pastore dell'egloghe, al rezzo di un ulivo, fuori della terra di Massama, colla sola guardia di due dei maggiori suoi fidati. Veggendosi venire incontro affannati e grami i fuggiaschi, inteseDigitized by


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

Pagina (404/468)






Salmista Uras Bosa Angioi Sant'Anna Francesco Carta Angioi Oristano Oristanesi Malliano Santa Maria Tirso Angioini Oristanesi Bonifacio Cocco Angioi Massama