Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      quale credasi, per la quantità presane, abbia dovuto lasciare un deposito in quel convento di Santa Maria di Betlemme.
      Nella sera del sedici usci Angioi di casa con gli abiti suoi consueti di città, con aria di recarsi a passeggiare per diporto fuor delle mura. Gli faceano compagnia gli assessori intrusi Solis e Sotgia Mundula, ed i fratelli Aragonez, canonico turri-tano l'uno, e l'altro parroco di Sennori ; i quali ultimi gli furono al fianco fino a che nel luogo chiamato di Santu Baingieddu trovò già apprestato un cavallo, e fermato ad aspettarlo un drappello di gente armata, guidata da Gioachimo Mundula, dal Fadda e dal Petretto, compagni di disavventura, compagni di fuga. Abbracciati allora gli Aragonez, compassionando la sorte sua, e confidandosi nondimeno di rimettersi del perduto nel rivolgersi degli eventi, recavasi affrettatamente con quei suoi fidi in Porto Torres, dov'era pronto il legno destinato a riceverlo, sul quale si allontanò dall'isola.
      Io bo narrato i fatti di quest'uomo quali me li ha chiariti la più accurata indagazione delle cose scrittene nel tempo, il confronto rigoroso delle più sincere tradizioni, e l'esame di sicuri ed autorevoli monumenti. Posso anche dire che qual io l'ho ritratto, tale lo tiene l'universale opinione degli uomini i più ragguardevoli della presente generazione in Sardegna. Non cosi lo tennero alcuni degli uomini e degli scrittori contemporanei. S'ignorava dalla maggior parte dei nazionali ogni disegno dell' alternos, sopra quello della libertà feudale. Questa causa era generosa, e la generosità facea velo a conoscere l'ignobiltà ed ingiustizia dei mezzi usativi. Ignoravasi anche da molti la parte principale da lui presa nei trucidamenti del 4795. Dunque restavagli la parte quasi eroica di difensore dei vassalli tribolati, e la sembianza quasi pietosa di martire di buona causa. Aggiungasi, per quanto appartiene agli scrittori, ch'egli veniva giudicato con quella pregiudicata opinione, con cui si sentenzia da molti sugli uomini impegnatisi nelle opinioni vòlte a libertà. Tutto consagra per essi quella opinione; e i reati stessi altro non sono che mezzi a farla trionfare, com'è mezzo la virtù; solo che diconsi mezzi necessari e perciò incolpabili. Cario Botta chiamavalo uomo tanto più vicino alla virtù modesta degli antichi, quanto più lontano dalla virtù millantatrice dei
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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