Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [1796] PARTE SECONDA. — LIBRO QUINTO. 405
      moderni.1 E forse tale mostr«esegli nel consorzio con esso Ini avuto in Parigi, dove amendue fiairono i loro giorni. Azuni lo commendò, lodando il suo governo e le sue azioni e della lode sua informassi ancora il conto rendutone dal Ginguenè.' La storia è ora chiamala, a passioni sedate, per fame più sicuro giudizio. Angioi ebbe virtù d'ingegno, e sedette con tal lode nei seggi primari della magistratura sarda. Ebbe virtù private, e fu buon padre di famiglia, amico generoso e uomo compagnevole. Fu anche buon cittadino, amando la patria e facendo ad essa abbandono di agi e di sostanze: non fu tale, cimentandola a delitti e a perdimento. Colpa l'emulazione sua contro al Pitzolo, cresciuta ad invidia, e disfogatasi come odio capitale. Colpa l'ambizione sua di levarsi primo fra tutti i moderatori di novità. Colpa soprattutto il dispetto eh' ebbe a concepire per l'abbandono dei colleghi, e per la ciurmerla del suo rischioso allontanamento da Cagliari, nella quale erasi lasciato avvolgere. Il complesso di tali qualità-mostra in lui un uomo come lo davano più facilmente quei tempi agitati, cioè mescolato di generosità e di tristizie, non quale si voleva un uomo di Plutarco.
      < Storia Italia dal 1789 al 1814, lib. V,
      8 Histoire de Sardaigne, première partie, ebap. IX.
      8 Decade philosophique et litteraire, n° 18, an. XI.
      y


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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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