Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4798] PARTE SECONDA. — LIBRO SESTO. ' 407
Inglesi. — Prima notizia della caduta del trono sabaudo in Piemonte, e dell'intento del re di passare In Sardegna. — Gli Stamenti si radunano per deliberare sui provvedimenti da prendersi. — Si scrive lettera amorevole e ossequiosa al re, e si destinano tre deputati a rassegnargli i voti della nazione pel pronto suo arrivo. — Istruzioni loro date, anche pel caso di difficoltato accesso al re.—Il viceré non acconsente a questa ultima parte delle instruzioni. — Il console francese richiama caldamente sopra le stesse instruzioni. — 11 viceré si finge ammalato. — Cocco fa partire i deputati. — Capo d'anno muto. — Partenza clandestina del console Coffln. — Strano memoriale da lui lasciato al viceré. — Avviso certo del viaggio della corte. — Il re scrive amorevolmente da Parma. — Il viceré guarisce. — Accoglienza fatta dal re ai deputati del regno. — Partenza della real famiglia da Livorno. — Approdano a Cagliari. — Protesta del re nella rada di Cagliari. — Discende a terra acclamato dal popolo.
Le dimostrazioni di giubilo in Sassari per la foga dell'oZ-ternos furono quali erano state pel suo arrivo; il giubilo fu certamente maggiore e più diffuso. Si fecero acclamazioni pubbliche avanti all'immagine del re, si cantarono solennemente rendimenti di grazia a Dio, si fecero sventolare in tutte le contrade della città i reali stendardi; e intorno gran pressa di popolo festante; e alla notte fuochi e luminarie; e dappertutto suono ed eco di viva popolari. E siccome erasi gridato dapprima fuori ai baroni e a tutti i loro sostenitori, così gridavasi allora tornino i marchesi, tornino i conti, vivano i cavalieri, e morte ai birbanti e ai traditori della patria. Le persone sagge, rallegratesi più sinceramente, ma con qualche mescolanza d'ansietà per l'avvenire, teneano queste scene popolesche per quello ch'erano: sapeano che nella bocca del popolo, agitantesi ad ogni mutazione, questi voti schiamazzati non altro significano le tante volte, se non che viva chi sopravvive.
Giunta nel 49 giugno a Cagliari la notizia della fuga di Angioi, gli Stamenti presentarono al viceré una proposizione, perchè egli insieme coi capi principali del suo partito fosse processato, e perchè si pubblicasse un bando di perdono generale pei seguaci di minor conto che aveano preso le armi con lui. Si domandò ancora il richiamo a Sassari di lutti i gentiluomini emigratine ; e di ordinare ai comuni, nei quali erasi stipolato l'atto di confederazione contro ai baroni, di ritrattarlo; e chei deputati viceregii s'avanzassero fino a Sassari, con le loro soldatesche e con l'artiglieria, onde comporre colà maggiormentes
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