Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
426 STORTA DI SARDEGNA. [i795,
nel mentre che per far buone condizioni al frumento comprato spedivansi al continente le granaglie riserbate nei magazzini delle mitre vacanti, compievasi eziandio la migliore delle condizioni, unendovi le molte migliaia di moggia già riscosse del frumento donato dai regnicoli. Aggiungasi che il tesoro sardo facea abbandono, ed in tempo dì strettezza, a benefizio del Piemonte, di scudi cinquantamila pei diritti di estrazione, dai quali rimasero immuni quelle granaglie, acciò che giungessero nel continente gravate di minor prezzo.
Postochè i tempi inclinavano a quiete, parve opportuno il momento a trattare negozi cheti e fruttuosi. Tali furono in que-st' anno le discussioni agitate e conchiuse per la separazione della sede vescovile dell'Ogliastra dalla chiesa cagliaritana, e della sede pure antica di Bisarcio dalla cattedra algherese. Questi provvedimenti utili, anzi necessari nelle condizioni topografiche di quei popoli, ebbero eseguimento indugiato, ma furono fin d'allora esaminati e condotti a misura di accordo con la sede pontificia; in grazia specialmente al buon partilo che ca-vossi dai lumi dell' arcivescovo Melano e dell' arcivescovo di Sassari Costa della Torre, presenti araendue in Torino, e consultati sopra tutti i particolari di queste mutazioni.
Provvedeasi anche nello stesso tempo a surrogare questi due arcivescovi, dacché anche il turritano era stato poco prima trasferito al vescovado d'Acqui in Piemonte. E per la prima volta dopo sì lungo tempo erano innalzali a questa dignità due sacerdoti sardi, l'abate Cadello di Santo Speralo in Cagliari, l'arciprete di Sassari Simon nella sua chiesa; amendue specchiati per virtù religiose e per dottrina. Il diploma del privilegio delle mitre pei nazionali non potea avere un incomincia-mento di migliori auspizi.
[1798.] Pareano anche buoni gli auspicii per l'apertura dell'anno 1798, nel quale erano riserbate alla Sardegna calamità di altra maniera. Era in primo luogo calamità di povero stato. Le dilapidazioni degli ultimi anni, nei quali il soldo di quelle sfrenate e tremende milizie urbane avea importato somme enormi, e il difetto di vigilanza nelle parti tutte dell'amministrazione , effetto necessario dello sconcatenamento di ogni ordine antico, aveano ridotto il tesoro regio a tal termine, da man-
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