Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

Pagina (431/468)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      [4798] PARTE SECONDA. — LIBRO SESTO. ' 429
      naturale a generosità. Egli avrebbe potuto spingere la Sardegna in carriera indeterminata di novità, ed ei fu contenente. Fu ambizioso di potenza, non di grandezza. In tempi più recenti, che io deggio abbandonare al giudizio dei posteri, fu anche grande non per aiuto, ma per rovescio di fortuna: perchè se nel suo esaltamento era in lui mescolanza di malvagi instinti e di virtù non brunite da civiltà, nel suo cadere gli restò ad esercitare una costanza eroica, anzi ferrea. Se farassi narrazione delle avventure sue, quasi incredibili, sarà creduta dai leggitori perchè non potea essere inventata dagli storici.
      Era soventi volte fomento o pretesto alle private persecuzioni l'odio efferato- concepito dal basso popolo contro a tutto ciò che in qualche maniera riferivasi alla nazione francese: giacché dai più ratti al mal fare cercavasi come una salvaguardia nella parte chiamata realista, alla quale essendo incapaci di associarsi ragionatamente, associavansi con un'ebbrezza ed esaltazione d'idee, più assai da temerebbe l'opinione stessa contraria.
      Ebbesi occasione speciale nella primavera di quest' anno ad esercitare tal malevolenza, per l'arrivo più frequente di navi di quella nazione. Nei primi giorni di maggio erano approdate, prima in Castelsardo e dappoi in Porto Torres, alcune navi da carico, destinate a cercar vettovaglie per la famosa spedizione egiziana comandata da Bonaparte. Un cittadino Arrighi, incaricato di tal negozio; avea perciò aperto le sue pratiche colle autorità sassaresi. Erano improntate della diffidenza e dell' indegnazione conceputa da Valentino contro ai ricettatori degli sfuggitigli emigrati. Voleasi anzi da lui per questa sola ragione, che si aggravasse in odio dei cosi detti giacobini la severità delle regole di polizia, e che alcuni di essi a maggior cautela fossero cacciati, in prigione. Ma il viceré amrao-nillo che l'Arrighi avea mandato da una nazione amica del re; che si mostrasse contenente nella faccia e negli atti, guardandosi dal lasciar apparire al di fuori quella sua bile contro ai Francesi; che considerasse poi, riguardo ai giacobini da lui detestati, cbe se ve n' erano davvero, il mezzo di convertirli a migliori pensiero era una prudente dissimulazione e una paziente accortezza.
      -


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

Pagina (431/468)






Sardegna Castelsardo Porto Torres Bonaparte Arrighi Valentino Arrighi Francesi