Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [4798] parte seconda. — libro SESTO. ' 431
      degli Slati continentali del re era stala invasa, prima da una banda di fuorusciti, e poscia dalle soldatesche liguri. Erasi sti-polata una convenzione fra il comandante generale francese in Italia Brune ed il marchese di San Marzano plenipotenziario sardo, per far cessare le ostilità della repubblica ligure, ed erasi dovuto largheggiare di generosità pubblicando un' amnistia pei primi invasori. Non erasi, è vero, tenuto conto veruno della Sardegna in questo trattato; ma il cavaliere di Priocca, ministro delle relazioni straniere, avea già fatto avvertito il marchese della Valle, cbe anche in Sardegna sarebbe stato consiglio prudente e vantaggioso il non impegnarsi in processi contro ai rei di opinioni o di misfatti di condizione politica. Si andasse adunque dolcemente e cautamente, per non dar pretesti maggiori a quella diplomazia manesca dei Francesi, alla quale era lieve il venirne all' abuso della forza.
      Era un dire al Valentino riponesse nel fodero la sua spada, a lui che già riforbiva le sue armi per tenzonare con gli emigrati. E il momento pareagli opportuno, dacché erasi in quel tempo certificato più chiaramente della condizione dei partiti politici in Corsica, e dell' influenza venutane in Sardegna. Erano in Corsica tre partiti, quello di Saliceti, l'altro di Bonaparte, e quello degl' Inglesi. Il primo di essi erasi dichiarato protettore d'Angioi e dei suoi emigrati; e parlavasi già di una cerna di duemila fior di ribaldi, che doveano a squadre separate raccogliersi nella Sardegna a sostenervi un nuovo sollevamento angioino. Né valse a scoraggiarli l'indifferenza, anzi ripugnanza, del generale francese Vaubois a prestar mano a quella violazione dei freschi trattati di pace col re. Anzi allo stesso Valentino erano indirizzati con millanteria gli annunzi di quel movimento, con lettere di strana foggia, informate dell'ebbrezza di quei tempi; una delle quali portava questa singolare soprascritta: A monsieur le Diable, chez-lui. Pure il viceré, tenendosi alle regole di prudenza consigliategli da Torino, non solo inibiva al Valentino di continuare in quei processi, ma lo licenziava ancora a restituirsi al suo officio in Cagliari. Anzi associavansi al viceré gli Stamenli, e rassegnavano insieme colla Reale Udienza un memoriale al re, perché a cessare d'un sol colpo tutte quelle inquietudini destate da un procedimento
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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