Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4798] PARTE SECONDA. — LIBRO SESTO. ' 443
Cagliari dalla sua sfacciataggine. La madre sua stessa non volle vederlo che una sol volta, e ciò per maledire al suo cospetto e con parola enfatica, aHa maniera di Giobbe, l'utero che avealo portato. Il console non avea saputo impedirgli lo sbarco, trovate le sue scritture secondo le regole. Egli intanto spargeva fra i cittadini un memoriale sedizioso, in cui l'impeto dello stile e la conoscenza minuta della legislazione sarda, e il cenno delle violazioni fattene negli ultimi anni, disvelavano una mente addottrinata in tali materie più di quella dell'ex-cappuccino. Tutti riconoscevano adunque in lui un emissario degli emigrati, e nella sua scrittura uno sfogamento di bile dell'Angioi. Il popolo fremeva, il viceré avea riguardo al console, il console alla nappa; e qualche scena di popolare escandescenza sarebbe accaduta, se la vita dell' ex-frate non fosse stata protetta dalla sua miseria. Avea tentato di fare qualche traffico per l'incetta commessagli o datasi da lui; ma discopertosi brullo, era stato rigettato dai commercianti. Era inabile a pagàre anche il poco noleggio della sua navigazione al capitano raguseo che Io avea colà condotto. Perciò umiliato, e abbassata dal cappello la nappa a segnale di lutto, dipartissi per lo suo migliore, non recando con sé altra masserizia» che la donna. Già pel solo sospetto di . aderenza viva coi Francesi era stato ucciso in quei giorni il maggiore Cossu delle milizie della capitale, colpito nel mezzo della città da quattordici palle. La persona stessa del console non era rispettata; e al primo arrivare del Coffin, un uomo del volgo, a mostrargli spregio, avea appiccato la nappa tricolore alle corna dei buoi che traevangli il carro. L'ex-cappuccino avea avvisato in buon punto alla sua partenza.
Per la ragione medesima per cui gli amici politici di fresco legame erano malgraditi al popolo, e specialmente al cagliaritano, nella memoria del quale erano stampate indelebilmente le furie francesi dell'invasione del 1793, amava lo stesso popolo la nazione inglese, e vedea di mal occhio che il rispetto alle recenti convenzioni obbligasse il Governo a trattarla con mal garbo. In quel continuo volteggiare delle navi inglesi nel Mediterraneo, dopo la fermata di Bonaparte in Egitto, occorreva frequentemente che si presentassero anche nei porti della Sardegna a ricercarvi vettovaglia. I concerti presi col
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