Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [4798] PARTE SECONDA. — LIBRO SESTO. ' 443
      dall' altra parte il possente abbassarsi a maneggiar l'arte quando potea fermarsi nella prepotenza.
      Il viceré nel giorno appresso comunicò quella notizia al magistrato della Reale Udienza ed agli Stamenti, i quali tosto si radunarono per consigliarsi sui provvedimenti a fare in cosi grave congiuntura. Questi erano cosi urgenti, che parve necessario di abbandonare le forme ordinarie delle deliberazioni, e d'investire di ogni potere una deputazione tratta dai tre ordini e le tre prime voci di essi: ed erano i tre deputati, per l'ecclesiastico i canonici Cabras e Ledà, pel militare i marchesi di Santo Sperato, di San Filippo, di San Tommaso col cavaliere Guiso, e pel reale il Pintor e il Melis scrittore del Giornale di Sardegna. Si conferirono le consulte col Consiglio di Stato e colla Reale Udienza. Si conferi ancora col tribuno Sulis: giacché erasi detto che la Corte, consapevole del poter suo, non avrebbe volentieri acconsentito a trasferirsi nell' isola, se non con la sua adesione; e il Sulis accoglieva con entusiasmo l'opportunità di legittimare, per cosi dire, la sua autorità, facendola servire a cosi santa causa. Si venne in tal modo a stanziare che un legno sottile si spedisse immediatamente a Livorno con lettera pel re a nome degli Stamenti, nella quale fosse espresso il grave cordoglio della nazione sarda per le calamità toccate ai virtuosi suoi sovrani; ed insieme il desiderio suo intenso di corrispondere con fhtti i mezzi alla fortuna che l' era stata riservata di far loro rispettosa ed amorevole accoglienza. Venissero il più prestamente possibile a soddisfare il secolare voto dei Sardi, di vedere nell'isola il volto degli amati loro principi; venissero a sincerarsi che la Provvidenza, lasciando loro quel dominio, avea voluto conservar loro corona di re in quella terra sicura e in mezzo a sudditi fedeli.
      Si stanziò al tempo medesimo d'inviare a Livorno alcuni deputati degli Stamenti, i quali confermassero con la loro voce quell'invitazione, ed avessero oltre a ciò potere ampio di operare pel bene della nazione, secondo che le sorti fossero per gittare in quel fortunoso avvicendarsi di tristi ed inaspettati casi. Le instruzioni da darsi loro erano quest' esse. Dovessero partire immediatamente alla volta di Livorno, od indirizzarsi a qualunque altro porto nel quale fosse via più pronta ad ac-
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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