Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4798] PARTE SECONDA. — LIBRO SESTO. ' 445
farsi alla Corte a nome della nazione; ma a quella ricerca della flotta inglese non sapea acconciarsi, perchè temea i novelli dominatori del Piemonte. Facciano gli Stananti, dicea egli, faccia la Reale Udienza quello che loro conviene: la mia partecipazione non aggiungerebbe alle prese deliberazioni alcun maggior valore. Ma questo valore davalo, perchè dovea restare imperfetto ogni partito vinto nel parlamento, se non confermato dall'autorità viceregia. Onde fu grande malcontento nei deputati e nei notabili del paese consapevoli di tale inaspettata resistenza. Tanto più perchè le difficoltà moveano da un ragionamento di natura, cbe chiamerò troppo domestica per non dir peggio : onde era mancar di riguardo al viceré 1' allegarlo, e di riguardo al parlamento il tacerne; specialmente quando gli Stamenti, volendo più che mai mostrarsi fedeli e sottomessi, doveano sfuggire qualunque mostra d'indipendenza.
Intanto gì' impacci s'accrescevano per altra via. Il console francese ebbe lingua del ricorso eventuale agl'Inglesi commesso alla deputazione. Era argomento di declamazione solenne e di calda querimonia, e non gli fallì né la lettorica né la bile ad accusare di macchine ostili contro alla repubblica il Governo sardo. A che tante arcane deliberazioni? e tornate quotidiane di deputati e di regii ministri? e apprestamenti di cautele? Se trattavasi di accòrre onorevolmente il re, non eravi segreto a guardare. Se di offendere l'onnipossente repubblica, si guardassero eglino, cbè male potea tornarne ai temerari. Soprattutto rispettassero la sua persona e quella del già console Laugier, non ancora dipartitosi da Cagliari: guai a chi li toccasse. ,
Il viceré, che volea schivare gl'incontri lontani coi Francesi, non era certamente disposto ad intopparsi con esso loro dappresso. Fu condotto adunque, per disimpacciarsi da questo rinfacciamento del console, e dall' altro viluppo della deputazione, a prendere un espediente; ma scelse 1' espediente il più discreditato e il più volgare. Il viceré fu ammalato. L'aria della capitale era troppo sottile per la tempera del suo male: dovea recarsi a clima più dolce in Teulada. Ma Teulada ha dappresso il lido, ed era imprudente consiglio l'esporre un viceré ad essere colà, non che fastidiato da nimici di quelli che sanno la loro ragion delle genti, rapito ancora dai barbareschi, già fre-
Storia di Sardegna. 38
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