Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno

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      [4798] PARTE SECONDA. — LIBRO SESTO. ' 447
      Nello stesso giorno imbarcossi clandestinamente, e senza preparazione di carte di partenza, il console di Francia Coffin. Laugier era anche partito, ma senza mistero e munito di passaporto. Coffin prima di partire avea lasciato al suo viceconsole, perché la presentasse al viceré, una sua scrittura sigillata. Il viceré non volle aprirla, e la trasmise al Cocco, il quale la dissuggeHò in presenza del magistrato. Era una lunga diceria contenente i motivi della sua partenza, ed era stata tessuta a quella foggia di decreto ragionato, con la quale le autorità anche minuscole della repubblica solcano arieggiare allo stile degli ordinamenti di più alta gerarchia. Era datata nell'undici di nevoso dell'anno settimo della repubblica indivisibile; e diceva sustanzialmente: che i ministri sardi, appena consapevoli del trattato inteso dal re col generale Joubert, eransi raccozzati insieme a consiglio per istudiar modo di sottrarsi agl'impegni presi dal sovrano inverso la Francia, chiamando nel regno i più efferati nemici della repubblica, gl'Inglesi, acciò che truppa francese, anche inviata per ordine di Carlo Emmanuele, non potesse mai discendere liberamente in Sardegna. Che il viceré, anzi che rendersi complice di questo tradimento e di quest' opera di ribellione, e partecipare ad atti diametralmente opposti ai suoi obblighi, avea preferito di spogliarsi della sua autorità, coprendo questo suo allontanamento dal governo col pretesto di salute logora. (E qui io noto, come il viceré avesse già fatto valere per quello eh' ei disegnava la sua renuenza alla deputazione: noterà chi vorrà, come il console s'avesse stravolto il senno a chiamar ribellione lo Schermarsi da un nimico.) Che il re di Sardegna, avendo comandato ai suoi sudditi di obbedire agli ordini da darsi dal generale in capo dell'armata francese in Italia, avea virtualmente compreso in questo comando anche i sudditi sardi; onde era atto anch'esso di ribellione il disconoscere in Sardegna il governo provvisorio del Piemonte (e qui la logica consolare terminava già in farnetichezza). Che qualora si dipartisse il viceré dalla capitale odali'isola, com'era a credere, non resterebbe più guarentigia di sicurezza personale per l'agente della repubblica, già insultalo e minacciato dal popolo nei giorni passati, già impedito dai magistrati a dar pubblicità all'atto stipolato in Torino nel 9 dicembre. Deliba-
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Storia moderna della Sardegna
di Giuseppe Manno
Felice Le Monnier Firenze
1858 pagine 466

   

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