Storia moderna della Sardegna di Giuseppe Manno
[4798] PARTE SECONDA. — LIBRO SESTO. ' 449
lora certe le narrazioni dell'infelice successo dell' impresa del re Ferdinando di Napoli sopra lo Stato. Romano, e delle vittorie di Championnet, e del ritirarsi di quel sovrano nella Sicilia.
Finalmente venne avviso lieto, dal console sardo in Livorno Spagnolini, che la real Corte era colà aspettata, senza sospetto d'impedimento pel suo viaggio. Giunse pure poco dappoi, cioè nel 30 gennaio, diretto annunzio éal re della risoluzione sua di prendere stanza in Sardegna. Il regio biglietto avea la data in Parma del 86 dicembre, e l'amorevolezza delle espressioni postevi era tale, che a soddisfazione generale se ne fece testo pubblicazione con le 9tampe. Era indiritto al marchese Vivalda, e vi si diceva, che nella determinazione presa dal re di portarsi a soggiornare nella Sardegna insieme colla reale famiglia, com-mettevasi a lui di darne notizia ai fedelissimi sudditi sardi ed agli Stamenti del regno. Era loro re, era loro padre, e teneasi fortunato di andar fra le braccia di sudditi e di figli carissimi, a dimostrar loro l'affetto suo non mai scemato od interrotto. Non fossevi chi avesse a concepir timori di' tal venuta nel rispetto di qualunque trascorso avvenimento: il re volea da tutti affetto, confidenza e buona volontà verso la sua persona. La giubilazione del popolo di Cagliari, all'udir pubblicare a voc® di notaio ed allo scoppio delle artiglierie questa lettera amorevole, fu sì grande, che il viceré n'ebbe scossa a recuperare la sua sanità. Da questo giorno egli ripigliò l'esercizio del aupfe-mo potere.
Si succedettero quindi con poco intervallo più sicure notizie di prossimo arrivo della Corte. Ritornò nel 88 febbraio il legno sul quale erano approdati a Livorno i tre deputati degli Stamenti, e recava altra regia lettera annunziatrice dell'imminente partenza da quel porto. Recava pure lettere dei deputati, i quali erano stati vivamente commossi nel trovarsi al cospetto dei principi. Il re avea letto lo spaccio degli Stamenti alla presenza loro, e nel leggerlo non avea potuto rattenere le lagrime. Era tenerezza; era anche gioia, perchè in quei giorni era giunto avviso dalla Corsica che una rivoluzione francese iti Sardegna l'avesse vòlta ad amministrazione democratica. Il viceré non comunicò officialmente alle autorità dello Stato la nuova lettera del re; nè permise che coloro ai quali l'avea fatta leggere pri-
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